A Diano Marina si prepara un cambio storico alla guida della GM S.p.A. Dopo 12 anni di leadership, Domenico Surace, amministratore unico della società, ha deciso di non rinnovare il suo incarico in scadenza ad aprile 2025. Una scelta maturata per motivi personali, come spiega al nostro giornale, in cui traccia un bilancio del lavoro svolto e anticipa i suoi progetti futuri.
La GM, lo ricordiamo, è una società partecipata del Comune che gestisce settori strategici come il porto, le spiagge, i parcheggi a pagamento, il verde pubblico e il suolo pubblico, oltre a occuparsi della segnaletica stradale e dell’organizzazione di eventi di grande richiamo come Aromatica.
Diano Marina: Domenico Surace pronto a lasciare la GM
“Il primo incarico l’ho ricevuto 12 anni fa, è trascorso già tanto tempo, ho maturato l’idea di terminare l’incarico per questioni personali, è passato tanto tempo, ho dedicato tanto tempo a questa società, ho ritenuto opportuno chiudere dopo, come tutte le cose c’è un inizio e una fine e quindi ho maturato questa idea.
Le continue critiche alla GM da parte anche delle opposizioni hanno inciso sulla sua decisione?
“No, assolutamente no, io dico invece che la società è stata molto apprezzata, soprattutto con la mia gestione. Negli ultimi 12 anni abbiamo fatto passi importanti, la società dal punto di vista economico sta molto bene, chiudiamo un bilancio 2024 superando ogni record possibile e quindi la soddisfazione da questo punto di vista è altissima.
È logico che una società partecipata pubblica all’interno di una cittadina, ci siano anche idee e opinioni diverse. Io ritengo di aver fatto bene il mio lavoro e quindi sono pienamente soddisfatto.
Devo ringraziare in primis l’amministrazione che mi ha dato la possibilità di lavorare molto bene e poi devo ringraziare assolutamente tutti i collaboratori che sono all’interno della società che hanno fatto sì che questi risultati si potessero ottenere.
Cosa farò dopo? Per il momento ho qualche mese di tranquillità, poi mi devo dedicare un po’ di più alla mia famiglia e vedremo quali saranno le prospettive future”.
A cura di Alessandro Moschi