È stato ufficialmente rinnovato per un anno l’accordo tra la Prefettura di Imperia e il Comune di Ventimiglia per la gestione del Punto di Assistenza Diffusa (PAD), una struttura importante che si occupa dell’ per l’accoglienza e il supporto ai migranti in transito nella città di confine.
Rinnovato l’accordo per il Punto di Assistenza Diffusa (PAD) di Ventimiglia
L’intesa, siglata dal Prefetto Valerio Massimo Romeo e dal Sindaco Flavio Di Muro, rafforza il progetto avviato lo scorso 8 giugno 2023, puntando su un impegno di lungo periodo per rispondere alle esigenze di ordine pubblico, sicurezza e assistenza umanitaria.
Gestito dalla Caritas Intemelia, il PAD, nel corso dell’apertura sperimentale di circa sei mesi, ha accolto oltre 750 persone, di cui il 40% donne, il 40% bambini e il restante 20% composto da padri in situazioni di vulnerabilità. Oltre all’accoglienza, la struttura offre servizi fondamentali come assistenza sanitaria, consulenza legale e supporto informativo, con il contributo di associazioni come Medici nel Mondo e Save the Children.
Il Prefetto Romeo ha evidenziato i successi del progetto, ricordando il recente sgombero del campo sul fiume Roja, resosi necessario per tutelare la sicurezza dei migranti stessi a fronte di pericoli come incendi e alluvioni.
“L’azione non è stata contro i migranti, ma per garantire loro un ambiente più sicuro e igienico“ ha dichiarato Romeo. Tra gli interventi più significativi, il rafforzamento della frontiera con 15 militari aggiuntivi e il monitoraggio costante che ha permesso l’arresto di 54 latitanti e il sequestro di ingenti quantizzavi di stupefacente.
Anche il Sindaco Di Muro ha sottolineato l’importanza del PAD, definendolo uno “strumento utile, efficace e umanitario” e ribadendo una politica di tolleranza zero verso l’immigrazione irregolare e le attività illecite.
L’Amministrazione comunale ha pianificato diverse iniziative per migliorare la qualità della vita a Ventimiglia:
- Pulizia straordinaria e sanificazione delle aree degradate frequentate dai migranti, da completare entro la fine dell’anno.
- Rafforzamento della videosorveglianza, con l’installazione di circa 130 telecamere collegate alle forze dell’ordine, entro i primi mesi del 2025.
- Sblocco di fondi nazionali per i Comuni di frontiera, inclusi 30.000 euro disponibili a gennaio, destinati a interventi di decoro urbano.
Maurizio Marmo, responsabile della Caritas Intemelia, ha espresso la necessità di potenziare il progetto con un’ulteriore struttura di supporto. “Le situazioni che affrontiamo sono complesse, ma continuiamo a lavorare per garantire un sostegno concreto alle persone in un momento di estrema precarietà.”
Valerio Massimo Romeo – Prefetto di Imperia
“Da parte dei servizi di ordine e sicurezza pubblica, noi manterremo ancora i presidi che sono già in essere su Ventimiglia. Ovvero la stazione verrà presidiata, verrà presidiata la località Gianchette, parliamo di presidi fissi e anche le zone di giardini pubblici nelle vicinanze al teatro comunale.
Quindi questi sono servizi che continueranno a mantenere perché hanno dato ottimi risultati sotto il profilo dell’Ordine della Sicurezza Pubblica.
Ora, grazie ai contributi del Ministero dell’Interno e se c’è la possibilità di introdurre nuovi servizi nel PAD, benvengano. Quello che noi stiamo cercando di fare è a questo punto di rivolgerci anche al mercato immobiliare privato, laddove riusciamo a trovare una disponibilità di una struttura che possa consentire l’attivazione di un secondo PAD.
Fermorestando a quello che già ha detto il Sindaco, dei finanziamenti di cui ha parlato e oggi ci ha portato a conoscenza di un fatto molto importante, l’incontro che ha avuto con il sottosegretario Monteni, di poterlo utilizzare nell’apertura di una nuova struttura.
La presenza delle forze dell’ordine rimane, io ho già ringraziato e lo faccio adesso pubblicamente ancora una volta il Ministro Piantedosi che ci ha inviato personale di supporto, di rinforzo per le forze dell’ordine, altrimenti non sarebbe stato possibile con le sole forze locali riuscire a raggiungere quei risultati che io vi ho detto.
Per quanto riguarda gli immigrati che si rifiutano di andare nei CAS noi ci possiamo fare ben poco. Perché non possiamo forzare il migrante ad essere inserito nei CAS. Cioè non è che lo possiamo portare con la forza. Chiunque chiede la protezione internazionale ha diritto ad avere un posto nei CAS.
Devo dire che peraltro la Prefettura ha fatto un grosso lavoro, potremmo dire a vuoto a questo punto, perché non è facile per la carenza di posti che ci sono nei CAS riuscire a trovare prima dello sgombero circa 20 posti, non è una cosa semplice. Poi se il migrante non vuole, ripeto parliamo di migranti non regolari, ma è una situazione di quasi regolarità, perché hanno fatto domande di protezione internazionale, non vuole recarsi nel CAS perché non possiamo fare ben poco, perché non possiamo obbligare l’immigrante ad entrare nel CAS. La possibilità l’abbiamo offerta, l’hanno rifiutata, ne possiamo prendere atto”.
Flavio Di Muro, sindaco di Ventimiglia
“La caccia aperta per me è e resta contro le attività criminali, clandestine, attività illegali, illecite, compiute spesso e in gran parte nella mia città da migranti.
La tolleranza zero nei confronti di questi fenomeni di criminalità non è mancata, ha dato ottimi risultati in questo primo anno e mezzo e non verrà a mancare.
Ora che i numeri sono contenuti e che abbiamo visto che la sperimentazione del primo PAD per famiglie, per minori accompagnati e soggetti vulnerabili ha dato gli effetti sperati, grazie anche e voglio ringraziare alla disponibilità di Caritas su intuizione di questa nuova possibilità del Prefetto d’Imperia. Noi non abbiamo mai voluto mancare la nostra disponibilità a cercare di fare un secondo Pad per soggetti che non rispondono a questi requisiti, ma sono sostanzialmente uomini soli.
Certo che bisogna trovare una struttura che non crea i problemi dove i problemi non ci sono.
Fermo restando che la competenza in questo è dello Stato e non del Comune di Ventimiglia, sia il reperimento delle risorse che alla scelta dell’immobile, che alla gestione successiva, anche per tramite delle associazioni di una struttura di questo tipo, io sono il primo a voler togliere da un greto del fiume a rischio vita un immigrato, piuttosto che a eliminare definitivamente un bivacco, un accampamento abusivo, fornendo un tetto, una coperta calda e un pasto caldo.
Ci devono anche andare. Noi abbiamo scoperto, la scoperta per modo di dire perché lo sapevamo, che tanti migranti rifuggono a qualsivoglia tipo di prima assistenza o ancora più di accoglienza, perché sono migranti in transito, ma soprattutto perché hanno il timore che qualsiasi struttura venga aperta li possa trattenere e quindi impedendo loro di andare come ritengono in Francia, per poi andare in Francia o in altri paesi europei, quindi ben vengano strutture nuove che consentano di eliminare bivacchi, accampamenti, migliorare la qualità della vita contro il degrado per l’igiene ambientale e urbana della mia città.
Chiaramente deve essere contestualizzato in un luogo che non crea problemi alla popolazione residente, che rimane una mia priorità, ma soprattutto che possa migliorare la vita e la convivenza difficile tra popolazione residente e migranti dall’altra.
Se stiamo parlando di immobili bisogna cercare un immobile, sul tavolo c’è sempre la proposta del ferrotel perché è un immobile più prossimo alla stazione. Quando si è parlato di ferrotel i numeri altri, le spese per ammodernare il ferrotel sono abbastanza ingenti, quindi pur avendo la disponibilità dei proprietari dell’immobile, oggi con la scarsità di presenza non di migranti, ma tra i migranti di coloro che accetterebbero su base volontaria di farsi identificare, di accedere a questa struttura, quella struttura è eccessivamente ampia e onerosa per essere aperta.
Per quanto riguarda i comuni limitrofi? “Io non credo sia un’attività utile questa, perché se stiamo parlando di migranti che su base volontaria accettano di andare in un immobile, chiaramente i migranti arrivano in stazione a Ventimiglia, stanno a Ventimiglia e guardano verso la Francia. Quindi distrarci in proposte assolutamente inopportune, infattibili, perché i migranti stessi non andrebbero ad allontanarsi dal confine in un momento in cui vogliono andare verso il confine, sono proposte che lasciano il tempo che trovano”.
Maurizio Marmo, presidente della Caritas intwmelia di Ventimiglia
“Il PAD è stato aperto il 30 agosto del 2023, quindi il periodo è andato oltre i primi sei mesi di sperimentazione programmati inizialment.
La nostra esperienza riteniamo sia stata positiva perché abbiamo potuto dare un un’accoglienza notturna alle famiglie, alle donne con bambini di diverse età, bambini piccoli, bambini a volte anche con disabilità, anche donne incinte che sono arrivate e hanno poi partorito a Sanremo perché erano proprio alla fine della gravidanza e complessivamente in questo periodo abbiamo ospitato circa 750 persone. Circa il 40% donne, il 40% bambini e poi i papà. Sono persone che fanno questi viaggi molto precari, difficili e rischiosi, c’è chi ha anche perso dei familiari durante il percorso.
Vivono una situazione psicologica anche molto difficile e quindi si cerca, grazie a operatori e volontari e all’altra rete delle associazioni con cui collaboriamo, Diaconia Valdese, WeWord, Save the Children e Medici del Mondo, di offrire una serie di servizi che siano quelli di prima accoglienza, beni primari, ma anche proprio una vicinanza umana per il poco tempo che si fermano da noi.
Normalmente in due o tre giorni le famiglie riescono a proseguire il loro viaggio.
Cerchiamo di poter offrire questi servizi e speriamo se ne possano ampliare, possa essere avviato questo secondo PAD anche per gli uomini adulti perché pensiamo sia importante poter dare un aiuto a tutte le persone presenti a Ventimiglia, anche in un’ottica di prevenzione di problematiche che la città può vivere.
A cura di Alessandro Moschi