Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza ha effettuato un accesso agli atti presso il Comune di Diano Marina per acquisire documentazione relativa a un progetto finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) riguardanti uno degli asili attualmente in costruzione.
La Guardia di Finanza in Comune a Diano Marina: acquisita documentazione su progetti Pnrr
L’indagine, condotta su mandato della Procura Europea, si concentra sugli affidamenti alla società Avalon Srl, incaricata del supporto tecnico specialistico per la predisposizione dei progetti di fattibilità e delle istanze di finanziamento, per un totale di circa 50 mila euro.
Per quanto riguarda l’asilo nido di via Gioacchino Rossini, che ha ottenuto 1.33 milioni di euro, lo ricordiamo era già stato citato nell’inchiesta della Direzione Investigativa Antimafia (Dia) di Milano, che ha portato all’arresto di alcuni imprenditori accusati di condotte fraudolente nell’aggiudicazione di appalti pubblici, con presunti legami con Cosa Nostra.
“L’accesso agli atti ha riguardato uno degli asili attualmente in costruzione, su richiesta dell’Europa per approfondimenti legati al progetto. Abbiamo fornito tutta la documentazione necessaria in piena trasparenza,” ha dichiarato il sindaco Cristiano Za Garibaldi al nostro giornale.
La Avalon Srl, con sede a Piacenza, è attiva dal 2018 e opera nel settore dei servizi di consulenza amministrativa, gestionale e studi di fattibilità per richieste di finanziamenti. Avalon ha già una lunga storia di incarichi nel Ponente ligure, in particolare presso il Comune di Imperia, alcuni dei quali sono stati oggetto di attenzione da parte della Corte dei Conti. Tra questi, spicca la revoca, da parte del Ministero, del finanziamento Pnrr da 6,5 milioni di euro per il biodigestore di Colli.
Non è la prima volta che Avalon Srl finisce sotto la lente degli inquirenti. Come già riportato dal nostro giornale, la Procura generale della Corte dei Conti aveva avviato accertamenti sulle consulenze affidate alla società, sia dal Comune di Imperia che da altri Comuni del Ponente. In particolare, l’attenzione si era concentrata sul bando Pnrr per il biodigestore di Colli, che ha sollevato diverse questioni di trasparenza.