Grande festa di fine vendemmia ieri, martedì 21 ottobre, presso il Ristorante Famiglia Ramoino a Sarola, frazione di Chiusavecchia, comune dell’entroterra di Imperia. A festeggiare, la Cascina Nirasca di Pieve di Teco (specializzata in Ormeasco) e l’Azienda Agricola Ramoino di Sarola (specializzata in Vermentino, Pigato e Rossese di Dolceacqua). Imperiapost ha partecipato alla festa (aperitivo e cena a base di paella), realizzando un servizio con foto e video.
ECCO L’INTERVISTA A MARCO TEMESIO (CASCINA NIRASCA) E DOMENICO RAMOINO (AZIENDA AGRICOLA RAMOINO)
“Quando si arriva alla festa si è sempre soddisfatti perché l’uva è in cantina e quindi siamo sostanzialmente più tranquilli. È stata una vendemmia abbastanza lunga, con grosse differenze tra zone, ma direi, tutto sommato, soddisfacente e in alcuni posti buona o molto buona. Soprattutto nelle zone più votate e parlo in particolare dell’Ormeasco abbiamo avuto dei risultati che forse a fine agosto non ci saremmo mai aspettati“.
“Per i rossi è stata un’annata favorevole. Per quanto concerne il Rossese di Dolceacqua una delle migliori degli ultimi anni. Molto bella l’uva, molto sana, contrariamente a qualcos’altro, una maturazione perfetta. Non abbiamo un grado eccessivo, ma molto gradevole, molto equilibrato. I bianchi anche direi che andiamo all’eccellenza, e mi riferisco a Pigato e Vermentino. Qualche criticità, ma una quantità notevole di prodotto. Dopo questa annata favorevole abbiamo detto: ‘facciamo una bella festa insieme. Abbiamo invitato tutti gli amici, che ci fanno anche da mangiare. Abbiamo invitato tutti coloro che hanno dato una mano alle nostre aziende agricole'”.
“Buona parte del nostro lavoro deve tenere conto anche di quella che è poi la goliardia del mestiere. La serietà quando sei in cantina, però per fortuna abbiamo anche a che fare con un prodotto che negli ultimi anni è migliorato tantissimo, non solo per noi, ma per tutta la realtà della riviera ligure. Ci godiamo ora i risultati. Siamo ovviamente anche persone che ci piace sederci a tavola a ridere e scherzare e abbiamo deciso forse per la prima volta di organizzare una festa insieme. Che sia di auspicio, che magari il prossimo anno la facciamo con tanti altri colleghi. Il vino è il principe della convivialità e a noi la convivialità non dispiace assolutamente”.
“Ci sarebbero tante cose da fare. Sicuramente anche le attività della costa abbinate alle attività dell’entroterra, soprattuto agricole, potrebbero dar luce a iniziative molto interessanti che avrebbero ritorni maggiori per tutti. L’abbinamento mare-terra è sempre stato molto trascurato e in questi ultimi anni mi sembra che qualcosina si stia muovendo. Se riusciamo a far conoscere un pò di più l’entroterra e a far vedere quello che si può fare, se si vuol fare, oltre alle sagre, tutti possiamo trarne benefici.
Si mangia bene, c’è tanto da vedere, si ammirano panorami mozzafiato quando andiamo nelle vigne. I vigneti danno un’impressione di impossibilità di cultura, perché sono abbastanza difficili, però tutto l’insieme del territorio è sconosciuto ai più e addirittura i profumi e i sapori che si sentono nell’aria e che si assaggiano nelle vigne quando l’uva è matura danno delle sensazioni piacevoli. Anche in una prospettiva di lavoro futura, in un momento di difficoltà, pulire le olive, riprendere l’olivicoltura in mano, prender un vigneto in comunizione, può essere un nuovo sviluppo economico anche per un’imprenditoria giovanile che sicuramente fatica a trovare spazio in altri settori. Le nostre valli, Valle Impero e Valle Arroscia sono forse riuscite adesso ad avere una collocazione migliore, anche nel rapporto con la parte costiera, anche perché probabilmente la Liguria se il turismo è solo mare e costa è in difficoltà”.
“Fatica, fatica e divertimento. Fatica, ma anche la soddisfazione, quando le annate vanno bene come quest’anno, di vedere un prodotto qualità dopo un anno di lavoro è sicuramente piacevole“.
BRINDISI PER FINE VENDEMMIA
MATTIA MANGRAVITI E ISABELLA IPPOLITO