Il Consiglio comunale di questa sera ha affrontato anche l’approvazione dello schema di regolamento per il controllo e il sub patto parasociale relativo all’ingresso del socio privato Acea in Rivieracqua. Anche in questo caso la pratica è stata illustrata dall’assessore Monica Gatti.
L’opposizione spara a zero sull’ingresso del socio privato in Rivieracqua. Per Zarbano “adottata una procedure illegittima”
Il consigliere di opposizione Luciano Zarbano di Imperia Senza Padroni è intervenuto per contestare l’aggiudicazione della gara ad Acea, contestando il fatto che “la mancata presentazione del casellario giudiziario in sede di gara preclude l’aggiudicazione e siamo quindi di fronte a un errore della Commissione di gara e del commissario dell’Ato idrico”. Dice Zarbano: “Credo vi sia il dubbio che l’intera gara sia da considerarsi nulla e quindi priva di effetti, con tutte le conseguenze del caso”.
Spiega Zarbano: “L’aggiudicazione della gara si è basata sul principio dell’avvalimento, cioè il prestito di requisiti (qualità economico e tecniche) per partecipare ad appalti pubblici da parte della ditta che fa da avvalitrice. Nel caso in esame è stato evidenziato illegittimo il ricorso allo strumento dell’avvalimento per dimostrare il possesso della certificazione ISO 27001 (gestione della sicurezza delle informazioni). Un altro elemento evidenziato e che compromette l’aggiudicazione della gara è stato la mancata produzione del Casellario Giudiziario di un amministratore in carica della ditta avvalidataria “Acea Ato 2”. Quindi ci troviamo in presenza di un doppio errore: quello della Commissione Giudicatrice e la conferma dell’errore da parte del Commissario dell’ATO.
Ciò potrebbe comportare un danno economico, per i costi dei consulenti esterni utilizzati per la procedura di gara, ed un significativo problema di natura giudiziaria. Infatti il Tribunale Genova ha sospeso la procedura di fallimento di Rivieracqua spa in attesa dell’espletamento di questa gara”.
Conclude Zarbano: “Nella bozza di statuto, portata in visione per l’approvazione, non è riportata l’esatta definizione delle modalità di liquidazione e di calcolo dell’8% di utile attribuito “in privilegio” al socio privato. Tali modalità di privilegio sono indeterminate e indeterminabili, rendendo del tutto illegittima la pattuizione e viziando anche l’esito stesso della gara. Questo elemento è importante perché è il corrispettivo pattuito a favore del socio privato che, in base al Codice Civile, deve essere determinato o determinabile. La gara, nel suo disciplinare, rimanda allo Statuto da redigere. Quest’ultimo, a sua volta, rimanda al disciplinare di gara. In pratica si tratta di una “norma circolare” indefinibile ed inattuabile, rendendo nulla la pattuizione”.
Critico sulla pratica e sulla scelta ricorrere a una socio privato per Rivieracqua Lucio Sardi di Alleanza Verdi Sinistra che denuncia: “Il pubblico non avrà più alcun potere. Lasciamo tutto in mano ai privati”. Deborah Bellotti del Pd ha ricordato “la stangata sulle bollette, con aumenti già programmati fino al 2029, giusto prima dell’ingresso del privato” e sottolineando come “l’ingresso del socio privato sia una sconfitta per l’acqua pubblica”.
Contrarietà all’ingresso del socio privato è stata ribadita anche dal consigliere Alessandro Savioli di Società Aperta, che ha espresso preoccupazione per il fatto “che alla fine siano sempre i cittadini a pagare sempre di più“.
Edoardo Verda parla di aumenti delle bollette come “regalo di Natale sotto l’albero per il socio privato“. Enrico Lauretti di Società Aperta sottolinea: “Rivieracqua poteva salvarsi con le sue risorse. E’ stata risanata e ora è in utile e potrebbe benissimo fare anche i lavori e gli investimenti necessari“.
Intervento in difesa dalla maggioranza di Giovanni Montanaro di Avanti. Che dice: “L’opposizione agita lo spettro del socio privato per fare terrorismo con i cittadini. L’elettricità è fondamentale come l’acqua ed è su mercato libero”.
La secca replica di Claudio Scajola: “Accordo sottoscritto da tutti i comuni, anche amminsitrati dalla sinistra”
Interviene quindi il sindaco Claudio Scajola. Che dice: “Una società gestita in maniera pubblica ha accumulato 80 milioni di debiti in dieci anni. La Provincia e il controllo in questi dieci anni era in mano alla sinistra. Siamo lieti di salvare la società, dare efficienza e pagare i creditori.
Non mi meraviglio della visione statalista e sovietica di Sardi, ma mi meraviglio di Lauretti e del suo gruppo. Mi fa meraviglia che si possa pensare che l’ingresso di un privato che porta efficienza possa essere contestato. Mi fa meraviglia che tutti i comuni anche amministrati di sinistra abbiano firmato questo accordo condividendolo. Mi fa meraviglia che non si colga che Acea, il privato, abbia come socio di maggioranza il Comune di Roma“.