Esce oggi il nuovo Rapporto Pendolaria 2025, in cui ogni anno Legambiente fa il punto sul trasporto pubblico in Italia analizzando i servizi, le infrastrutture ma anche le proposte per migliorare un settore fondamentale per i cittadini.
Il primo punto analizzato è quello relativo alle risorse contenute nella proposta di legge di Bilancio 2025, che prevede un incremento di 120 milioni per il Fondo Nazionale Trasporti ma questi importi restano ben al di sotto delle necessità. “L’aspetto drammatico – dichiara Legambiente – è che oltre l’87% degli stanziamenti infrastrutturali fino al 2038 riguarderanno il Ponte sullo Stretto, lasciando irrisolti problemi cronici come le linee chiuse o i servizi sospesi da oltre un decennio. A questo si aggiungono criticità nelle infrastrutture di trasporto urbano, tra cui opere mal concepite, come l’ovovia di Trieste e lo SkyMetro di Genova“.
Pendolaria 2025: treni nuovi, ma tanti danni alla mobilità pubblica
Dal rapporto emerge che il numero di viaggiatori al giorno sui treni regionali è tornato a crescere anche in Liguria con un leggero incremento di oltre 125mila viaggiatori nel 2023. Proprio per la nostra regione il Report di Legambiente fa emergere alcuni dati positivi: l’età media dei treni è di 10,6 anni, con solo il 9% dei treni che hanno più di 15 anni e Genova è una delle città col minor numero di auto per abitante.
Ma purtroppo le buone notizie finiscono qui. L’elenco delle criticità della nostra regione lo fa il Presidente dell’associazione ligure Stefano Bigliazzi. “Preoccupa molto la continua crescita degli eventi meteo estremi degli ultimi cinque anni, con ben sei eventi nella sola Genova, che hanno comportato danni alla mobilità pubblica, al territorio, mettendo a rischio la popolazione. La Liguria si è perfettamente adeguata al notevole taglio delle spese per il servizio pubblico di trasporto che vi è stato negli ultimi anni, siamo all’11° posto per il rapporto investimenti/abitanti con solo lo 0,38% del bilancio regionale“.
Treni: la tratta Savona-Ventimiglia ancora su binario unico è una delle peggiori
Per quanto riguarda il trasporto su ferro, il Report segnala la tratta della Savona Ventimiglia ancora a binario unico, nonostante sia un’indispensabile linea di collegamento con la Francia, ed evidenzia la necessità di quadruplicare il tratto Voltri-Pietra Ligure, potenziare le linee di collegamento con Milano e con Torino, ripristinare i treni serali (in special modo da Savona a Genova, praticamente eliminati), concludere la Pontremolese per il collegamento dalla Liguria all’Emilia.
Nello specifico nel report si legge: “Della linea internazionale Torino-Cuneo-Ventimiglia/-Nizza non è rimasto che, nei fatti, un treno a gasolio, da neanche 200 posti, che quattro volte al giorno, andata e ritorno, collega Cuneo e Ventimiglia a 40 km/h di massima per limitazioni infrastrutturali.
La “ferrovia delle meraviglie” è un caso emblematico di mancata collaborazione internazionale, disinteresse da entrambi i lati delle Alpi e opportunità mancate. La linea, oltre che per il disinteresse internazionale, è in sofferenza anche per eventi meteorologici, quale la tempesta Alex dell’ottobre 2020, e, dal luglio 2024, ripetute e quotidiane interruzioni del servizio in seguito a continue agitazioni del personale francese che indice numerosi scioperi senza preavviso tant’è che in alcuni casi neanche il personale di Trenitalia ne è risultato informato.
I pendolari sono all’esasperazione in quanto iniziano ad avere problemi sul posto di lavoro oltreché nella vita privata e stanno pensando ad azioni legali per tutelarsi. Invece di valorizzare la linea ferroviaria esistente, poi, l’interesse delle amministrazioni, soprattutto quella piemontese, è quello di pensare al raddoppio del tunnel stradale del Tenda, un progetto difficile e anche quello in ritardo. La linea, prima dei danni della guerra, era addirittura elettrificata, e permetteva di collegare Torino e il nord Italia in generale a Nizza per la via più breve e scenografica. Senza una chiara azione di rilancio da parte delle regioni Piemonte, Liguria e PACA sarà impossibile immaginare un futuro migliore per questa linea“.