Sono 5 i commercianti di nazionalità cinese accusati di contraffazione e ricettazione che sono arrivati oggi davanti al giudice unico Antonio Romano, a seguito di un’operazione congiunta avviata su segnalazione dell’Ufficio Antifrode della Direzione Interregionale della Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, che ha visto una stretta collaborazione tra Guardia di Finanza e ADM.
Il caso: il falso marchio “Ghlain Klain”
L’indagine è scaturita dalla cancellazione, presso l’EUIPO (Istituto Europeo della Proprietà Intellettuale), del marchio “Ghlain Klain”, su segnalazione di Calvin Klein Trust International nel 2021. La casa madre aveva dimostrato che il marchio incriminato imitava deliberatamente il noto brand internazionale, utilizzando anche l’iconico monogramma “CK”.
All’epoca erano stati così individuati sette punti vendita tra Imperia e Sanremo che commercializzavano capi di abbigliamento intimo contraffatti e ne era scaturito un sequestro totale di oltre 2000 capi tutti recanti il marchio falso “Ghlain Klain”.
Secondo l’accusa, ovviamente la dicitura “Ghlain Klain”, per caratteristiche estetiche e dimensionali, era progettata per confondere i consumatori, facendo credere che i prodotti appartenessero al celebre brand Calvin Klein.
A processo per contraffazione, ricettazione, detenzione e commercializzazione di beni illeciti
Gli imputati oggi a processo e difesi dall’avvocato Alessandro Moroni, Sciamandra Fiammetta, Foglino Fabrizio Maria, Novel Paolo Alberto sono stati quindi denunciati per contraffazione di marchi, per l’apposizione di segni distintivi falsi su prodotti commerciali, ricettazione e detenzione e commercializzazione di beni di provenienza illecita.
Questa mattina a Imperia è proseguita l’istruttoria dibattimentale, successivamente rinviata al prossimo marzo 2025.