Non si può certo definire molto fortunata la storia imperiese della barca a vela “Beatrice”, imbarcazione d’epoca donata al Comune di Imperia dall’imprenditrice Diana Bracco nel 2021. Ora per la sua custodia nei cantieri del porto turistico imperiese il Comune si trova al centro di una controversia con il Copi, il Consorzio della cantieristica.
“Beatrice” è la vela d’epoca donata al Comune di Imperia dall’imprenditrice Diana Bracco. Per la sua custodia il Copi pretende oltre 50 mila euro
“Beatrice”, lunga 15,56 metri e larga 3,78 metri, varata nel 1963 dal cantiere Sangermani di Lavagna, tra le più importanti e famose realtà internazionali della cantieristica, dopo un primo intervento di restauro effettuato dagli alunni del Nautico, ha dovuto essere sottoposta ad altri interventi conservativi e non è mai più tornata in acqua.
La barca era stata affidata dal Comune a un cantiere all’interno dell’area cantieristica del porto turistico. Il cantiere in questione è poi fallito e il Comune ha proseguito i rapporti con la curatela fallimentare. L’11 novembre scorso, però, il Tribunale di Imperia ha emesso un decreto ingiuntivo a carico del Comune per il pagamento di una fattura di oltre 50 mila e 800 euro emessa dal Copi, il Consorzio dei cantieri, al Comune proprio per la custodia di “Beatrice”. Fattura che il Comune ritiene di non dover saldare, avendo fin dall’inizio intrattenuto i rapporti direttamente con un cantiere e poi con la curatela fallimentare dello stesso e dunque non con il Copi.
Su disposizione del sindaco Claudio Scajola, il Comune ha quindi deciso di opporsi al decreto ingiuntivo e per questo nei giorni scorsi è stato affidato incarico all’avvocato Pier Mario Telmon di Sanremo, uno specialista in cause legate anche ad aspetti demaniali, di difendere gli interessi di Palazzo civico.
L’affidamento dell’incarico all’avvocato Telmon prevede una spesa complessiva di oltre 11 mila e 600 euro, comprensiva di Iva, previdenza e spese.