15 Gennaio 2025 06:53

Liguria, scatta il “Piano Controllo della Nutria”. LAV: “Ai pellicciai che le hanno introdotte non vengono chiesti danni”

Anche la Liguria dichiara guerra alle nutrie“. Inizia così il comunicato stampa della Lega Anti Vivisezione in merito al “Piano di controllo della nutria nella regione Liguria”, predisposto dal settore fauna selvatica, che dispone l’uccisione degli animali senza limiti numerici. Una soluzione che la LAV definisce: “Un vero e proprio stermino deciso a tavolino dalla Regione contro inermi animali, colpevoli solo di voler vivere“.

La Regione – continua la LAV – Non ha sostanzialmente posto limiti agli strumenti e ai periodi nei quali uccidere questi animali, originari del Sud America e introdotti nel nostro Paese all’inizio del secolo scorso dall’industria delle pellicce. Un’industria che negli anni ha fatto affari d’oro sulla loro pelle per poi disfarsene, liberandole sul territorio, quando la pelliccia è diventata un indumento fuori moda”.

Vitturi: “Le nutrie non hanno responsabilità”

“È inaccettabile che le nutrie vengano uccise a milioni ogni anno perché accusate di creare danni agli argini, mentre ai pellicciai, che le hanno introdotte sul nostro territorio, non venga chiesto conto dei danni da loro creati sfruttando quegli animali – dichiara Massimo Vitturi, responsabile area Animali Selvatici LAVLe nutrie non hanno alcuna responsabilità, adottano solo comportamenti necessari a garantire la loro sopravvivenza. È il loro sfruttamento, l’averle considerate come oggetti dai quali trarre profitto che ha determinato la situazione odierna”.

“Dopo anni di guerra aperta in tutta Italia contro le nutrie – si legge nel comunicato stampa – i risultati sono sotto gli occhi di tutti: nessun problema è stato risolto nonostante milioni di animali uccisi, come dimostra quanto avvenuto anche in Veneto. E se i tentativi di eradicazione non hanno risolto il problema, le cause, evidentemente, vanno ricercate altrove”.

Uccidere gli animali selvatici, pur essendo l’ossessione di cacciatori e amministratori pubblici, è il metodo perfetto per non risolvere i problemi legati alla convivenza con le attività umane che si svolgono sui loro territori – continua Vitturi di LAV – e il piano “ammazzanutrie” della Liguria non risolverà le devastazioni ambientali, non certo causate da qualche tana di nutria, ma da una politica scellerata. Non è più tempo di utilizzare le nutrie per coprire una mala gestione dei fondi pubblici, che ha determinato negli anni un enorme spreco di risorse senza peraltro giungere a soluzioni definitive che mettano in sicurezza il territorio regionale”.

“Invece di sprecare tempo e denaro per uccidere crudelmente migliaia di animali, chiediamo alla Regione Liguria di individuare metodi incruenti di controllo numerico delle nutrie, è infatti lo stesso Regolamento europeo, citato dalla Regione per giustificare l’adozione del piano “ammazzanutrie”, che prevede l’utilizzo di metodi non letali”.

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