24 Gennaio 2025 10:42

Imperia: domenica la chiusura del convento dei Frati di piazza Roma. I fedeli, “Ci sentiamo traditi e abbandonati”

In breve: Lo sfogo dei fedeli dopo la raccolta di 1800 firme e gli appelli ad amministratori pubblici ed esponenti del clero

Alla fine dello scorso mese di novembre il Padre provinciale dell’ordine dei Frati Francescani Cappuccini, al termine della funzione religiosa del sabato pomeriggio comunicava ufficialmente che in data 26 gennaio 2025, il convento di piazza Roma a Imperia avrebbe definitivamente chiuso i battenti e che i frati presenti sarebbero stati trasferiti.

Lo sfogo dei fedeli dopo la raccolta di 1800 firme e gli appelli ad amministratori pubblici ed esponenti del clero

Un gruppo di fedeli si era subito attivato per scongiurare la chiusura, rivolgendosi al Padre provinciale, al Vescovo di Albenga Imperia e anche al sindaco Claudio Scajola e all’assessore regionale Marco Scajola.

Spiegano i fedeli: “Dal Padre provinciale non abbiamo ottenuto alcuna soddisfazione e il Vescovo ci ha risposto che non era di sua competenza interferire nell’ordine. Abbiamo provato anche ad un approccio con il cardinale Tasca, arcivescovo di Genova, senza ottenere nulla. Abbiamo iniziato una raccolta di firme raggiungendo quota 1.800, completamente ignorate dal Padre provinciale Luca Simoncini.

L’assessore regionale Marco Scajola ci ha ricevuto nel giro di un paio di giorni e gli abbiamo narrato i fatti e la nostra richiesta. Immediatamente ha contattato Padre Simoncini, ma senza risultato, per cui siamo rimasti che appena avrebbe avuto notizie si sarebbe fatto vivo. A tutt’oggi ancora nulla.

Abbiamo chiesto un incontro con il sindaco che ce lo ha concesso il 20 dicembre, dopo la vostra intervista ma nonostante le assicurazioni di un interessamento non abbiamo saputo più nulla“.

Sottolinea Fabio Giulianoportavoce dei cittadini che si battono per il mantenimento dei Frati in piazza Roma: “Come ultima spiaggia ho personalmente scritto una lettera a Padre Roberto Genuin, Ministro Generale dell’Ordine dei Cappuccini a Roma chiedendo un suo intervento, nessuna risposta. Come ciliegina sulla torta, nell’anno del Giubileo a Porto Maurizio abbiamo don Lucio Fabris malato ed il suo vice partito per le Indie e i frati trasferiti. Risultato nessun sacerdote per celebrare la messa.

Le 1.800 persone che hanno firmato la petizione si sentono tradite, abbandonate e prese in giro. Proprio vero  che Ponzio Pilato fu un maestro di vita, lavandosene le mani. E’ ancora imitato adesso dai potenti”.

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