Imperia – La Diocesi di Albenga- Imperia nega il “commissariamento” del Vescovo Mario Oliveri che sarebbe stato deciso da Papa Francesco nelle scorse settimane. Con un comunicato redatto da Mons. Giorgio Brancaleoni, la Diocesi parla della notizia del commissariamento, scritta per prima dal quotidiano “Il Secolo XIX”, come: “Una informazione non improntata a obiettività e verità ha generato disagio, imbarazzo confusione, rammarico, smarrimento nel cuore di molti, e in particolare in quello delle persone più semplici”. Inoltre il Vescovo Oliveri approfitta dell’occasione per rinnovare i suoi voti.
“In questi ultimi giorni – si legge nel comunicato della Diocesi – è stato presentato al pubblico, tramite un ripetuto “tam – tam” mediatico, uno scenario di situazione riguardanti la Diocesi di Albenga.Imperia ed in particolare la persona del Vescovo S. E. R. Mons Mario Oliveri, non corrispondenti alla realtà e lesivo della dignità morale di questa Chiesa particolare, dei suoi ministri e del suo Pastore.
Una informazione non improntata a obiettività e verità ha generato disagio, imbarazzo confusione, rammarico, smarrimento nel cuore di molti, e in particolare in quello delle persone più semplici. Si ritiene pertanto utile e doveroso, al fine di rendere servizio alla verità, comunicare quanto segue:
– nessun procedimento di “commissariamento” è in atto nei confronti della Diocesi di Albenga-Imperia da parte della Santa Sede;
– nessuna nomina di possibili figure episcopali è stata attuata e comunicata al Vescovo e alla Curia Vescovile di Albenga-Imperia;
– Mons. Mario Oliveri desidera, in tale frangente, rinnovare dinnanzi al Clero, ai Fedeli, alla Diocesi tutta, i propositi formulati il giorno della sua Ordinazione Episcopale, di cui ricorrerà il suo 24° anniversario il prossimo 4 novembre:
“Mi adopererò con tutte le mie forze per vivere la mia vita cristiana ed il mio ministero apostolico, in rendimento di grazie, ordinando e orientando tutto affinché Dio sia da tutti e in tutto riconosciuto e glorificato.
Con l’aiuto di Dio, mi impegnerò affinché la mia vita non sia difforme dall’insegnamento che proporrò – a nome di Cristo, unico maestro – in comunicazione di mente e di cuore col successo di Pietro e di tutta la Chiesa.
Terrò costantemente presente che avrò titolo di essere chiamato Padre e Maestro solamente nella misura in cui rappresenterò con verità l’amore misericordioso dell’unico Padre che è nei cieli, e l’una verità che Dio ci ha rivelato in Cristo Gesù”.
