E luce fu. Non si tratta di creazione divina, come nella Genesi, ma per i commercianti e gli abitanti di via Foce la sostituzione dei neon non funzionanti sotto il porticato è apparsa ugualmente come un prodigio biblico. La situazione d’altronde era insostenibile da tempo, come segnalato il mese scorso da Layla Maranta, commerciante della zona che con un’ironica letterina di Natale indirizzata al Sindaco Claudio Scajola, denunciava la situazione di degrado e abbandono in cui versa la via.
La maggior parte dei neon non funzionavano da tempo
Nel video che accompagnava la letterina Layla Maranta contrapponeva l’istallazione di alcuni faretti led che illuminano la strada alle condizioni dei vecchi neon sotto il porticato, di cui si notava chiaramente che la maggior parte erano spenti, oltre a lamentare l’assenza di parcheggi e il costante olezzo proveniente da cassonetti svuotati a intermittenza.
Nei giorni scorsi, però, finalmente le preghiere hanno avuto ascolto. Come testimoniato dalla stessa Maranta con video e foto condivisi sul suo profilo Facebook, sono infine comparsi degli operai che hanno sostituito i neon non funzionanti.
La situazione pare fosse bloccata a causa di un rimbalzo di responsabilità tra il Comune e il condominio su chi dovesse effettivamente intervenire. Ma finalmente sulla questione è stata fatta luce.
Il commento di Layla Maranta, commerciante di via Foce
Commenta così Layla Maranta: “Lo ammetto, io sono proprio commossa. Non me l’aspettavo più, dopo più di un anno e mezzo che siamo al buio, ma scrivere quella letterina di Natale è servito, perché nel giro di un mese, come vedete, ieri finalmente abbiamo avuto luce. Per un sacco di tempo abbiamo pensato, ‹‹Imperia si ferma all’OVS››, perché effettivamente oltre all’OVS non esistiamo, non esistiamo per un sacco di cose, ma questa è stata una cosa che ci ha fatto sentire parte della città. Quindi ringraziamo chiunque si sia occupato e interessato a questa cosa, per questa luce che adesso ci permette di fare la via in serenità e alla clientela delle attività qua di venire in piena tranquillità”.
“Comunque, ironia a parte, adesso ci scherziamo, ci ridiamo. Ci rido, ci scherzo perché sono una persona che spera sempre di mettere un lato positivo piuttosto che un lato negativo, che magari con le risate si ottiene magari di più. – Continua la commerciante di via Foce. – Ci proviamo così che con le battaglie e con gli insulti, con le cose, con le critiche, però effettivamente facciamo un appello: non siamo piena periferia, non riusciamo a capire perché non vengono a lavarci e a pulirci i portici, non riusciamo a capire perché il servizio di ritiro delle immondizie è sempre così disordinato, non è curato, dei giorni passano, dei giorni si dimenticano. Facciamo come tutti i commercianti le continue segnalazioni, ci viene detto ‹‹sì sì provvederemo›› e magari anche quando si trattava di lavare i portici e tutto quanto la cosa durava due giorni, spazzare anche solo poi lavare magari capisco una volta al mese. Quindi le luminarie chiaramente ci dicono che qua non possono appenderle, boh, io non so quale… comunque guardate via Foce”.
“In qualsiasi caso io ironicamente dico che siamo il Bronx, però vorrei proprio far parte della città. Comunque qui tutti pagano le tasse come tutti gli altri, io nella mia ingenuità ho pensato ai tempi che forse ne pagavamo di meno, però non è neanche così. Però noi siamo anche disposti a tenerci pulita la nostra zona davanti al negozio, però vorremmo proprio non essere dimenticati da un Comune di cui facciamo parte” conclude.
