La questione delle licenze taxi a Imperia continua a far discutere. A complicare ulteriormente la situazione, il fatto che l’Università abbia deciso di dotarsi di un pulmino autonomo per il trasporto degli studenti, un servizio che fino a poco tempo fa era gestito dai taxi a tariffe agevolate.
Le preoccupazioni dei tassisti imperiesi a fronte della diminuzione del lavoro e dell’incremento delle licenze
Una mossa che, secondo i tassisti, unitamente all’incremento delle licenze disposto dal Comune, rischia di ridurre ulteriormente le già magre opportunità di lavoro. Tra le altre preoccupazioni sollevate dai tassisti, vi sono anche le tariffe, che non vengono adeguate dal 2013, nemmeno con l’Istat.
Oltretutto, sempre secondo i tassisti, pare che l’amministrazione voglia a tutti i costi complicare la loro vita, infatti al numero storico 0183/3737 è stato affiancato un nuovo numero del Comune che racchiude le nuove licenze. I tassisti ribadiscono che il numero 0183/3737 è dei noi taxisti storici, sempre attivo e interamente a spese nostre. “Probabilmente – dicono i tassisti – l’amministrazione voleva anche toglierci 7 anni di avviamento di questo numero”.
Federico Diletto
“Il problema è che l‘amministrazione aveva deciso queste 12 licenze in quanto, a detta dell’amministrazione, mancavano i taxi. C’è da dire che ci sono stati momenti di contingenza con il trasporto pubblico che praticamente i taxi hanno dovuto sopperire alle mancanze della Riviera Trasporti.
All’oggi apprendiamo che forse la Riviera Trasporti tornerà a funzionare. Apprendiamo che l’università ha preso un proprio pulmino con quale fa il trasporto che facevamo prima noi.
Noi facevamo una tariffa flat e ridotta per andare incontro alle esigenze dell’università e quindi ci chiediamo più licenze e meno lavoro, dove andiamo a finire? La responsabilità morale del nostro fallimento di chi sarà? Noi siamo preoccupati purtroppo”.
Alberto Sciorella
“Questo è un mestiere abbastanza difficile, nel senso che possono succedere situazioni contingenti in cui magari arriva un flusso di turisti abbondante e poi ci sono momenti di attesa in stazione con elevati minuti di fermo. A volte capita anche di stare fermi in stazione un’ora e 15, un’ora e 20, un’ora e 30 fermo in stazione e lì nessuno si accorge che il taxi è fermo.
Si accorge, ovviamente, quando si ha bisogno del taxi, che il taxi in quel momento non è presente. Però sono situazioni contingenti che si sviluppano nel giro di 10-15 minuti, il taxi tendenzialmente arriva.
Tu mi dici, ma io ci metto tanti taxi, così il turista che arriva non aspetta. Sì, però bisogna far uscire la giornata al tassista. Come ti dicevo prima, se io faccio un tempo di attesa di un’ora e venti, fermo in stazione a aspettare il cliente, poi parto per fare un servizio da 8 euro, che l’amministrazione reputa anche un servizio esoso, e mi rimane circa il 50% di quella corsa, che sono 4 euro al lordo delle imposte, tu capisci che io in due ore ho incassato 4 euro al lordo delle imposte, tra il tempo di attesa in stazione e il servizio che ho fatto.
Quindi bisognerebbe cercare, secondo me, alcune scelte che ha fatto l’amministrazione di farle in maniera più ponderata. Come diceva lo stesso Diletto, se le azioni che ha fatto l’amministrazione, almeno che ci pare intenda fare adesso, le avesse fatte prima di aumentare le licenze, oltretutto con la scelta morale del sindaco che le ha messe addirittura gratuitamente.
Secondo me alcune azioni potevano essere fatte concertate con noi, purtroppo non ci sta. Concertate cosa vuol dire? Vediamo quanti taxi effettivamente mancano dopo che è stata messa a posto l’RT, dopo che il pulmino dell’università fa il servizio in stazione e vediamo economicamente quanto esce per il tassista.
E poi di lì mettiamo un numero di licenze che se mancano siamo noi, siamo i primi a dire mettetele, perché anche noi viviamo una vita più dignitosa.
Nessuno per esempio ha chiesto la licenza per il trasporto disabili? E’ una domanda che bisogna fare, è ovvio che le persone che hanno disabilità bisogna cercare di aiutarle, però siccome è un costo che ricade esclusivamente sul titolare di licenza in questo momento qua, il Comune non ha non ha dato nessuna agevolazione, cioè non è che ha detto qui c’è una macchina che il comune compra, che mette a disposizione per una licenza per il disabile.
E’ logico che attrezzando una qualsiasi delle nostre macchine, come ad esempio con una pedana, va a discapito di un altro tipo di lavoro, perché se io ho otto posti in macchina e non mi ritrovo più otto posti in macchina, perdo di nuovo una fetta della torta del possibile del mercato che mi va a tutelare qualora io sono un’ora e mezza fermo magari in stazione a aspettare il turista che arriva, che poi il turista arriva due o tre mesi all’anno, si spera”.