Si celebra oggi, 4 febbraio, il World Cancer Day, la Giornata mondiale contro il cancro, promossa da UICC – Union for International Cancer Control, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e della ricerca scientifica nella lotta ai tumori. In Liguria sono circa 11mila i casi di tumore che sono stati diagnosticati nell’ultimo anno, mentre sono circa 100mila i pazienti presi in carico dal sistema sanitario regionale.
“Il costante aumento delle patologie oncologiche riconosciuto a livello e internazionale, costi elevati delle tecnologie avanzate, la fragilità dei pazienti anziani e con altre malattie, rendono necessario affrontare numerose sfide legate alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura dei tumori. In Liguria – ha affermato Massimo Nicolò assessore alla Sanità di Regione Liguria – abbiamo centri specializzati e misure previste dal piano oncologico regionale che ci consentono di affrontare queste sfide. La presenza dell’Ospedale Policlinico San Martino, uno dei più importanti IRCCS oncologici, è straordinariamente importante considerando che per l’oncologia sussiste un forte bisogno di ricerca e per molti pazienti l’accesso ad un protocollo di ricerca può rappresentare tutt’oggi la migliore opzione terapeutica”.
“Come riconosciuto dall’osservatorio di Agenas – aggiunge Filippo Ansaldi Direttore Generale di Alisa – la Liguria ha ottenuto risultati positivi grazie alla definizione di percorsi di presa in carico, il coinvolgimento di professionisti, l’utilizzo di strumenti di governance efficaci e trasparenti, una struttura di coordinamento legittimata e riconosciuta. Alisa, grazie al contributo fondamentale del DIAR oncoematologico ha adottato il piano oncologico regionale che consente, tra l’altro, di garantire accessi diffusi sul territorio in modo uniforme e una presa in carico multidisciplinare, la realizzazione di PDTA (percorsi diagnostico terapeutici assistenziali) condivisi e costantemente aggiornati che rappresentano lo strumento fondamente di governance”.
“I PDTA – spiega Paolo Pronzato, coordinatore del DIAR oncoematologico di Alisa – devono anche prevedere l’integrazione sempre maggiore tra ospedale (dove avviene l’erogazione della maggior parte delle prestazioni) e territorio, ad esempio per delocalizzare riabilitazione, supporto nutrizionale, psico-oncologia, follow-up. La Liguria, sotto questo aspetto, ha già ottenuto risultati importanti (come testimoniato da Agenas) con oltre il 90% dei residenti che riceve le cure radioterapiche o farmacologiche in strutture della propria provincia. Il cambiamento è caratterizzato da sempre più complessi approcci multidisciplinari per le neoplasie in fase curabile e dalla cronicizzazione per le fasi avanzate. A quest’ultimo proposito è ben chiara la necessità di sviluppare per il cancro un ‘chronic care model’ specifico, date le peculiarità della malattia”.