Sanremo è sempre un’occasione di confronto, crescita e celebrazione della musica italiana. Quest’anno, per Giorgia, la partecipazione al Festival di Sanremo 2025 rappresenta molto più di una semplice competizione: “La interpreto come una gara per me stessa, una gara interiore”, ha dichiarato l’artista, spiegando il significato più profondo della sua esperienza sul palco dell’Ariston.
Il suo brano, scritto da due talenti emergenti come Blanco e Michelangelo, ha attirato l’attenzione del pubblico per una certa somiglianza con La sera dei miracoli di Lucio Dalla. Un’ispirazione che Giorgia ha subito colto, interpretandola però come un omaggio alla grande tradizione musicale italiana. “Ci siamo chiesti, la dobbiamo cambiare? Alla fine no, è un omaggio”.
“I giovani artisti di oggi? Sono tutti preparatissimi”
Parlando della nuova generazione di artisti, Giorgia esprime grande ammirazione: “Secondo me, sono tutti artisti. Questa generazione di giovani musicisti e musiciste è molto preparata, molto a fuoco. Noi, da giovani, forse eravamo un po’ più liberi, mentre oggi li vedo con le idee chiare su che tipo di musica vogliono fare. Salgono sul palco, danzano, cantano, guardano la telecamera… “.
Quando le viene chiesto se ha un artista preferito, la cantante risponde con difficoltà: “È difficile scegliere! In questi giorni sto apprezzando tantissimo Lucio Corsi, ma anche le ragazze sono tutte bravissime, da Gaia a Clara. Elodie? Non ne parliamo neanche, è fantastica. Non potrei dire ‘questo sì, questo no’, perché mi sembrano tutti molto preparati, sicuramente più di come ero io alla loro età!”.
Un Festival senza scale? L’idea di Giorgia sulla conduzione
E se un giorno Giorgia dovesse salire sul palco dell’Ariston non come concorrente, ma come conduttrice? L’idea sembra affascinarla, ma al tempo stesso la lascia perplessa: “Devi avere esperienza. Servono tante cose, quindi non è una semplice conduzione. Non lo so, non so se avrei il coraggio, però di una cosa sono certa: sarebbe un Festival senza scale! – ha scherzato – Lo farei per amore di tutti quelli che cantano, soprattutto di noi che cantiamo con i tacchi! Probabilmente non me lo farebbero fare, quindi non mi chiameranno mai… Perciò, il problema nemmeno si pone!”.
Se mai dovesse accadere, però, Giorgia ha le idee chiare: “Cercherei di mettere insieme tutto, come ha iniziato a fare Amadeus in questi anni. Il Festival deve essere lo specchio della musica che gira oggi, non solo quella che passa in radio, ma anche quella che i ragazzi fruiscono attraverso i mezzi digitali”.