Un biglietto sparito, versioni discordanti da parte dei docenti, un computer probabilmente danneggiato che non si trova più e il racconto dei compagni di classe che puntano il dito contro una maestra. Sono questi i contorni di quello che sarebbe stato un drammatico gesto volontario su cui stanno indagando i carabinieri di Imperia. La vicenda è quella del ragazzino di 10 anni precipitato da un’altezza di 5 metri lo scorso 5 febbraio alle scuole di Cipressa.
Secondo alcuni genitori la vicenda sarebbe stata minimizzata dalla scuola. Ora sono in corso indagini da parte dei carabinieri
I carabinieri di Imperia hanno ascoltato numerose persone “informate sui fatti”, per cercare di ricostruire las vicenda e riferire eventuali ipotesi di reato alla Procura della Repubblica.
Sembra infatti che il ragazzino si sia lanciato volutamente nel vuoto quale reazione a una contestazione di una maestra ed abbia anche lasciato un biglietto per spiegare il suo gesto. Biglietto trovato da un compagno di classe e del quale pare si sia poi persa traccia.
All’origine di tutto ci sarebbe stato l’intervento di una maestra, che avrebbe contestato al giovane studente di aver danneggiato un computer della scuola. “Hai rotto il computer, ora lo paghi altrimenti ti arrestano” sarebbe stata la frase incriminata, che avrebbe spinto il ragazzino alla spropositata reazione, che avrebbe potuto costargli la vita. Fra l’altro sembra che oltre al biglietto lasciato dal giovane, sia sparito anche il computer al centro della vicenda.
La vicenda ha suscitato fin da subito da parte di diversi genitori sgomento e sollevato critiche e dubbi sull’azione di alcune maestre e per questo nei giorni successivi all’episodio alcuni genitori avevano chiesto e ottenuto di incontrare il sindaco di Cipressa Filippo Guasco. Ora un nuovo incontro è stato fissato per lunedì e questa volta i genitori si confronteranno proprio con le maestre e la preside della scuola, colpevoli, secondo alcuni, di aver minimizzato l’accaduto.
Il bambino di 10 anni nella caduta ha riportato la frattura di una vertebra e dopo un ricovero al Gaslini di Genova, dove era giunto in elicottero, è stato rimandato a casa, dove deve ancora restare, bloccato nel letto con un busto.