15 Febbraio 2025 04:32

Imperia: 89enne morta a Casa Serena, ascoltati in aula gli imputati. “Cintura di contenzione sicuramente era stata messa male“

Prosegue l’attività istruttoria del processo a Franco Bonello ed Ezio Magrino, all’epoca dei fatti rispettivamente direttore sanitario e medico di Casa Serena, casa di riposo di Poggio a Sanremo. I due sono accusati di omicidio colposo nei confronti di Francesca Gemelli, 89enne ospite della struttura che nel settembre 2021 è morta strozzata dalla cintura di contenimento che la teneva assicurata al letto.

Nel corso dell’udienza di oggi, presieduta dalla giudice Marta Maria Bossi, è stato sentito un ulteriore testimone, dopo quelli già sentiti nell’udienza del 24 gennaio scorso. Successivamente sono stati ascoltati i due imputati.

La testimonianza del dottor Andrea Leoncini, medico legale che ha esaminato il corpo dell’89enne sul posto la notte del decesso ha confermato la descrizione dei fatti già emersa dagli altri rilevamenti.

La deposizione di Ezio Magrino

Ezio Magrino spiega di essere stato il medico della struttura all’epoca dei fatti. A proposito della paziente racconta che “era autonoma, camminava, un tipo scherzoso, si chiacchierava. Ultimamente il decadimento era progressivo, aveva perso la sua autonomia. Purtroppo ci sono state due cadute una successiva all’altra”.

“L’abbiamo anche trovata a camminare per le scale – continua Magrino aveva una forma di demenza avanzata. Certe volte camminava da sola certe volte accompagnata dalle oss”.

A proposito della contenzione l’imputato dice che la misura era stata sempre applicata a partire da giugno. “La cintura addominale era l’unica misura possibile per evitarle cadutesostiene – aveva crisi e agitazioni, per evitare che si producesse altre fratture le abbiamo prescritto questa contenzione”.

Il dottore nega la possibilità di una sedazione della paziente a causa del suo quadro clinico, sottolineando come la contenzione fosse l’unico provvedimento possibile. A proposito della caduta sostiene che la cintura di contenzione se messa bene non dà adito a un paziente di saltare. “Sicuramente – sostiene – era stata messa male”.

A proposito della condizione dei letti dice che la questione non era di sua competenza e che non aveva notato né che il letto della paziente fosse rotto né in generale che ci fossero letti rotti all’interno della struttura, pur descrivendola come “fatiscente”.

La deposizione di Franco Bonello

Il dottor Bonello ricorda di aver iniziato la direzione sanitaria in quella struttura praticamente in pieno periodo Covid, nei primi mesi del 2021. Il direttore che c’era prima di lui, specialista in malattie infettive, era stato chiamato in ospedale ed ero stato convocato lui.

Sulle condizioni della struttura afferma: “Se evidenziavo qualcosa che richiedeva un intervento da parte della direzione lo segnalavo immediatamente. In una stanza avevo visto segni di umidità in una parete e avevo parlato con la direzione per provvedere allo spostamento degli ospiti”.

A proposito dei letti l’imputato invece afferma: “Non ricordo di aver mai notato letti con le sponde rotte. Se avessi notato una cosa del genere avrei prontamente segnalato al direttore amministrativo. Ci sono delle procedure. Nel caso dell’umidità della stanza l’ho notato io e mi sono subito attivato. Nel caso un letto avesse avuto dei problemi la procedura prevedeva la compilazione di una scheda da consegnare alla direzione amministrativa la quale avrebbe poi inviato un manutentore”.

Bonello prosegue descrivendo la situazione clinica della paziente deceduta: “Stabile da un punto di vista clinico, se no non sarebbe rientrata in struttura. Era una paziente già agitata per la sua patologia. Quando un soggetto anziano subisce un intervento chirurgico e assume farmaci che hanno un effetto duraturo, l’agitazione viene aumentata”.

Sulla possibilità di una sedazione l’imputato racconta, infine, che un tentativo era stato fatto ma aveva provocato “più danni che benefici” ed era quindi stata rifiutata, optando per il mantenimento della cintura di contenzione, “che se posizionata correttamente non permette di muoversi” conclude.

L’udienza è stata rinviata al 28 febbraio, quando saranno sentiti in controprova i testimoni chiamati a deporre dalla difesa.

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