21 Febbraio 2025 08:05

Imperia: navetta senza conducente, forti i dubbi del consigliere Zarbano. “Evidenti problemi di sicurezza. In caso di incidenti, chi sarà il responsabile?”

Il consigliere comunale Luciano Zarbano esprime forti perplessità sulla riuscita del progetto della navetta a guida autonoma.

“Un servizio di trasporto pubblico non può permettersi il minimo errore, sottolinea Zarbano. “La prima criticità evidente si presenta alla rotonda di Borgo San Moro, dove si incrociano i flussi di traffico provenienti da Oneglia e Porto Maurizio”, spiega il consigliere.

In questo punto, provvisto di impianto semaforico, la pista ciclabile perde la sua corsia preferenziale per far spazio alla navetta senza conducente, che si troverebbe così a muoversi in un’area ristretta in mezzo al traffico cittadino, ai ciclisti e ai pedoni. Una situazione che pone evidenti problemi di sicurezza.

Oltre alle criticità infrastrutturali, sorgono interrogativi fondamentali sulla sicurezza degli utenti. “Il sistema di bordo, in assenza dell’assistente, sarà in grado di prevedere e reagire prontamente a ostacoli improvvisi, pedoni distratti o ciclisti che non rispettano le regole? Le condizioni meteo avverse influenzeranno l’efficacia dei sensori? Esiste il rischio di cyber-attacchi che possano compromettere il funzionamento del veicolo? E, in caso di incidente, chi sarà ritenuto responsabile: il produttore, il gestore del servizio o il software? Un altro aspetto da chiarire riguarda la sorveglianza: sono previste telecamere di monitoraggio remoto? E se sì, queste potrebbero sollevare problemi di privacy? Inoltre, quanti utenti si sentiranno davvero sicuri senza un conducente a bordo? E quali saranno i costi reali per la manutenzione e l’implementazione di questo servizio? Un’altra questione cruciale riguarda l’infrastruttura digitale della città: Imperia dispone di una rete 5G stabile e adeguata a garantire il corretto funzionamento di questi veicoli?”

Una volta conclusa la sperimentazione annuale, sarà necessario inviare al Ministero i dati sperando che eventuali intoppi non facciano perdere i fondi europei. Tuttavia, esperienze precedenti in città come Torino, Milano, Roma e Merano dimostrano che il rigido protocollo normativo richiesto per il trasporto pubblico su mezzi senza conducente rappresenta spesso un ostacolo alla sua riuscita. Un nodo importante riguarda proprio la disciplina sulla privacy: a Torino, ad esempio, i sensori delle navette dovrebbero poter interagire con una centrale operativa fissa per rilevare eventuali ostacoli, ma ciò implicherebbe l’archiviazione di enormi quantità di dati, in contrasto con le disposizioni dell’Autorità Garante per la Privacy. Questo significa che, senza un adeguamento normativo, il progetto rischia di rimanere impraticabile.

Serve un dialogo tra innovazione tecnologica e legislazione”, conclude Zarbano. “Le norme devono essere aggiornate per garantire sia la sicurezza della guida autonoma che il progresso tecnologico. Tuttavia, difficilmente il legislatore interverrà in tempi brevi. Nel frattempo, Imperia e provincia continueranno a fare i conti con i soliti problemi legati al trasporto pubblico”.

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