Erano le 6,22 della mattina del 23 febbraio 1887 quando si registrò la prima scossa del terremoto più disastroso mai avvenuto nel Ponente Ligure. Il sisma è noto a tutti come il “terremoto di Bussana”, per la vicenda legata all’abbandono del paese, ma, in realtà, andò molto peggio a Diano Marina, che fu praticamente rasa al suolo, mentre il maggior numero di vittime si registrò a Bajardo.
Noto come “il terremoto di Bussana”, il sisma distrusse Diano Marina e causò morti e danni anche a Oneglia e Bajardo
I numeri delle cronache dell’epoca parlano di un totale di 631 vittime e 20 mila sfollati. Dopo quella delle 6,22 vi furono una seconda scossa 6,29 e una terza alle 8,51, con epicentro in mare al largo di Imperia e una magnitudo stimata tra 6.4 e 7.0.
Delle 631 vittime, 220 si registrarono a Bajardo, dove era in corso la celebrazione delle Ceneri e molti fedeli rimasero sepolti dal crollo del tetto della chiesa in cui erano riuniti. Altri 192 morti si registrarono a Diano Marina, uno dei comuni più colpiti. A Oneglia le vittime furono 20 e la zona più colpita fu quella di Borgo Peri, mentre a Porto Maurizio non vi furono vittime e i danni furono limitati.
Bussana Vecchia, dove si contarono 53 vittime, fu gravemente danneggiata, tanto da essere completamente evacuata e abbandonata per essere poi ricostruita più a sud nel 1894.
Molti danni si verificarono anche a Diano Castello, Albisola Marina, Castellaro, Ceriana, Laigueglia, Sanremo e Taggia, oltre a molti altri comuni fino alla provincia di Genova. Vista l’epoca enormi furono le difficoltà a trasmettere le notizie e notevoli quindi i ritardi nei soccorsi, prestati dall’Esercito.