25 Febbraio 2025 14:27

Imperia: combattimenti clandestini tra cani, tutti assolti per prescrizione. Cade l’aggravante della transnazionalità

Si chiude oggi il processo sui combattimenti clandestini tra cani che ha portato alla sbarra diversi imputati con accuse gravi, tra cui maltrattamento di animali, associazione a delinquere e ricettazione. Dopo mesi di udienze, testimonianze e perizie, il tribunale ha però assolto tutti gli imputati per intervenuta prescrizione.

Le arringhe, le requisitorie e le richieste del PM prima del verdetto

La parte civile aveva sottolineato l’orrore di questi combattimenti, evidenziando il maltrattamento sistematico e la sofferenza inflitta agli animali, e chiedendo una condanna esemplare. Il pubblico ministero, nella sua requisitoria, ha ricostruito nel dettaglio il sistema che regolava questi incontri clandestini, evidenziando l’uso di doping, allenamenti forzati e modalità organizzative strutturate, e avanzando richieste di condanna severe.

Nello specifico le richieste erano:

  • 3 anni e 6 mesi di reclusione e 6mila euro di multa per Maurizio Accardo e Maurizio Vicinanza.
  • 3 anni di reclusione per Stefano Bassanese.
  • 1 anno e 8 mesi di reclusione per Alessandro Accardo e Domenico Surace.

Dall’altro lato, la difesa ha respinto le accuse, chiedendo l’assoluzione per diversi imputati, contestando la configurazione del reato associativo e sostenendo l’insussistenza dell’aggravante della transnazionalità, con richieste subordinate di prescrizione. Tra i punti chiave sollevati, anche la questione della ricettazione, con gli avvocati che hanno evidenziato la mancanza di un reato presupposto e il fatto che il materiale video sequestrato risalisse a molti anni fa.

La sentenza

Il tribunale ha assolto tutti gli imputati per intervenuta prescrizione, escludendo l’aggravante della transnazionalità, che era stata contestata nel capo d’imputazione.

In particolare, i due Accardo sono stati assolti anche per i capi 21 e 22, mentre per il reato di ricettazione, il giudice ha stabilito che “il fatto non sussiste“. Per tutti gli altri capi d’imputazione, invece, è intervenuta la prescrizione.

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