“Oggi il sottosegretario del Mit, dopo oltre un anno, non è stato in grado di rispondere alla mia domanda sul perché per la Regione Liguria si stiano spendendo quasi 400 milioni di euro per l’acquisto di treni nuovi che non potranno viaggiare nelle stazioni di confine. Non potendo ovviamente ammettere l’errore, la risposta che ci è stata confezionata è surreale: vogliono intervenire spendendo ulteriori 9,5 milioni di euro per l’adeguamento dell’infrastruttura della stazione di Ventimiglia”.
Lo dichiara il deputato del M5S Roberto Traversi, componente della IX Commissione trasporti e già sottosegretario al Mit.
“Ricordiamo che la tensione di alimentazione presente a Ventimiglia è di 1500v rispetto ai 3000v del resto d’Italia, questo per permettere al rotabile francese di operare. – prosegue Traversi -Quasi tutti i treni di nuova generazione per ovviare a problemi come questo sono dotati di semplici dispositivi che gli consentono di poter operare anche tensione diverse, tutti ad eccezione dei nuovissimi treni previsti del contratto di servizio quindicennale firmato nel 2018 tra regione Liguria e Trenitalia per un investimento di 390,5 milioni di euro.
Abbiamo depositato una interrogazione oltre un anno fa e ne abbiamo poi riformulata una seconda sullo stesso tema, preoccupati dalle dichiarazioni pubbliche, dall’importante spesa pubblica e dai disagi dei viaggiatori lungo quella tratta.
Nella risposta del ministero si ammette che la scelta di intervenire sull’adeguamento dell’infrastruttura ‘è caratterizzata da una notevole complessità tecnica e richiede un iter autorizzativo dedicato, poiché non rappresenta uno standard’. E si ipotizza di avviare una fase di ‘sperimentazione’ per il transito dei vecchi treni nella stazione di Ventimiglia ‘avvalendosi temporaneamente dell’alimentazione delle batterie già in dotazione’. Tutto questo palesa l’assurdo!
Sarebbe bastato prevedere che la nuova flotta rotabile appena acquistata avesse i requisiti tecnici per viaggiare nelle stazioni di confine evitando sia la sperimentazione sulla pelle dei viaggiatori, sia l’enorme dispendio di risorse pubbliche sulle spalle di tutti i contribuenti per l’adeguamento dell’infrastruttura.
La Liguria rischia di rimanere isolata sia per il declassamento dei porti e dell’aeroporto, sia per le scelte scellerate in campo ferroviario. Il tutto senza dimenticare i disagi quotidiani dell’infrastruttura stradale, mai risolti dal Governo del fare”.