Si tiene oggi, presso il Tribunale di Imperia, una nuova udienza del processo legato alla contestazione avvenuta nel novembre 2022 durante la presentazione del libro “Il mondo è dei microbi” del professor Matteo Bassetti. Sul banco dei testimoni sono stati ascoltati lo stesso Bassetti (collegato online), l’imputato Diego Costacurta – esponente del collettivo Pecora Nera – e due agenti delle forze dell’ordine presenti ai fatti.
I capi di imputazione a carico di Diego Costacurta
Costacurta è accusato di minacce aggravate (art. 612 c.2 del Codice Penale), ma l’attivista ha sempre difeso la protesta del suo gruppo, sostenendo che si trattasse di una manifestazione pacifica per chiedere rispetto e libertà di espressione.
In aula oggi sono presenti anche diversi sostenitori del movimento Pecora Nera, a testimonianza dell’interesse che il caso continua a suscitare nell’opinione pubblica. Il dibattimento proseguirà nei prossimi mesi, con la prossima udienza già fissata per marzo 2025.
La testimonianza di Matteo Bassetti: “Urlavano assassino ti veniamo a prendere”
Inizia subito la testimonianza del dottor Matteo Bassetti, difeso dall’avvocato Di Stefano del foro di Genova, che spiega il perché della querela: “Appena entrato alcune persone hanno alzato dei cartelli riferiti ai vaccini e il signor Costacurta ha iniziato a gridare ‘Assassino, ti veniamo a prendere’. Si è gettato contro di me, quasi a volermi procurare dei danni, sarebbe arrivato a mettermi le mani addosso, ma è stato trattenuto dalla forze dell’ordine. Teoricamente non dovevano entrare persone esterne in quella sede”.
L’infettivologo spiega che poi nel parapiglia è stato allontanato ma quando ha lasciato il Casinò i manifestanti erano ancora lì:“Cercavano di avvicinarsi alla macchina e il signor Costacurta continuava a ripetere le solite frasi di minaccia. Io non ho mai replicato, capitavano frequentemente situazioni di disaccordo ma una manifestazione di questa gravità non mi era mai capitato, ho avuto paura. Faticavo a comprendere il perché queste persone ce l’avessero con me”.
La difesa di Costacurta chiede poi come il dottor Bassetti abbia capito che l’imputato “capitanava” il gruppo: “Avevano gli stessi cartelli, sembravano molto vicini al signor Costacurta”.
La difesa ha poi chiesto se il medico avesse sentito delle domande da parte dei manifestanti, ma la risposta è negativa.
Le testimonianze delle forze dell’ordine
Il pubblico ministero chiama poi a testimoniare alcuni membri delle forze dell’ordine. Il primo a parlare è stato il sostituto commissario della Polizia di Sanremo che ha dichiarato: “Già prima dell’arrivo del medico c’erano circa 10 persone con dei cartelloni no vax, contro il green pass e i contenuti del libro del medico. Quando il medico è entrato nel Casinò ha rilasciato alcune interviste e in quel momento parte dei manifestanti, circa 3 compreso l’imputato, erano entrati. Hanno detto assassino, dottorucolo, ma poi li abbiamo allontanati. Costacurta si era avvicinato con l’intento di fare delle domande, ma era agitato. Sappiamo però che il gruppo voleva avere un faccia a faccia col dottore”.
Un ex membro della Digos ha poi confermato che l’imputato ha urlato “assassino” nei confronti di Bassetti: “Dopo la presentazione c’è stato un po’ di movimento, ma niente di che. Abbiamo fatto in modo che il dottor Bassetti potesse allontanarsi liberamente”. In aula vengono poi mostrati i video realizzati dalla Digos.
La testimonianza dell’imputato: “Volevo solo fare delle domande al professor Bassetti”
L’imputato Costacurta si sottopone poi all’interrogatorio e inizia a contestualizzare il suo ruolo, ma scatta subito una bagarre con il giudice Billeri che gli chiede di non fare show e di rispondere alle domande in modo preciso.
“Ero coordinatore provinciale del comitato di liberazione nazionale – spiega Costacurta – Nella data del 14 novembre non avevo organizzato nulla, era un atto personale infatti in quel giorno c’erano persone anche di gruppi diversi. Io volevo fare delle domande al professor Bassetti, ho tentato di approcciare il medico ma ho trovato una persona scontrosa, mi sono irritato e mi è partita la parola assassino che confermo e che potrei argomentare con conoscenze scientifiche”.
L’imputato spiegò poi il perché di alcuni cartelli argomentando la propria posizione e le presunte contraddizioni e problematiche nelle metodologie di cura del dottor Bassetti.
“Mi rendo conto della mia fisicità ma un uomo barbuto e grosso non è per forza violento – spiega Costacurta – io sono per la non violenza. Ho detto ti veniamo a prendere, esplicava le successioni azioni e il metterlo davanti alla sua responsabilità”.
I prossimi passaggi processuali
Per il 21 marzo 2025 è stato calendarizzato il proseguo del processo con l’udienza dei testimoni della difesa, la discussione del PM e l’arringa della difesa porteranno davanti al Giudice le richieste di pena o di assoluzione.




