24 Dicembre 2024 00:06

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STATALE 28, VARIANTE CHIUSAVECCHIA. LA PROCURA DI IMPERIA APRE UN’INCHIESTA PER FRODE IN PUBBLICHE FORNITURE/I DETTAGLI

In breve: Nel mirino degli inquirenti la qualità dei materiali utilizzati per la costruzione di un'infrastruttura, costata circa 52 milioni di euro, inaugurata nel novembre del 2011 e chiusa dopo poco più di un anno per gravi problemi di natura strutturale

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La Procura della Repubblica di Imperia ha aperto un’inchiesta per frode in pubbliche forniture e inadempimento degli obblighi contrattuali per far luce sui lavori di realizzazione della variante di Chiusavecchia della statale 28. Nel mirino degli inquirenti, l’indagine è condotta dalla Guardia di Finanza e il fascicolo è sulla scrivania del Pm Alessandro Bogliolo, la qualità dei materiali utilizzati per la costruzione di un’infrastruttura, costata circa 52 milioni di euro, inaugurata nel novembre del 2011 (alla presenza dei Ministri Claudio Scajola e Altero Matteoli e del presidente della Regione Liguria Claudio Burlando) e chiusa dopo poco più di un anno per gravi problemi di natura strutturale che richiesero interventi di consolidamento per 8 milioni di euro.

Nel dettaglio, dopo pochi mesi dall’inaugurazione, tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, vennero riscontrate delle crepe e delle lesioni sul manto stradale, con forti rischi per la circolazione dei mezzi. La Carena Costruzioni, impresa appaltatrice, contattò così tre aziende, la Alex Scavi Srl, la “Spf Srl” di Pozzuoli e la “Geoedile Snc” di Pieve di Teco per eseguire lavori urgentissimi di messa in sicurezza, consistenti nella risistemazione a monte delle scarpate e nella formazione di una nuova condotta per l’asportazione delle acque di deflusso.
Successivamente, l’Anas decise decise di installare delle stazioni di monitoraggio, dalle cui indagini emerse uno smottamento franoso e continuo del terreno in direzione dell’abitato di Borgomaro che metteva a rischio la strada sottostante di accesso al paese e il tratto della Statale 28 inaugurato nel novembre del 2011. Smottamento che portò alla chiusura per motivi di sicurezza e a lavori urgentissimi di consolidamento atti alla sistemazione definitiva dell’opera, terminati il 4 dicembre del 2013.

L’impresa appaltatrice dei lavori, su mandato dell’Anas, è la Carena Costruzioni, società genovese ora in regime di concordato preventivo. La Procura della Repubblica di Imperia ha affidato a un perito il compito di valutare i lavori di realizzazione della variante di Chiusavecchia della Statale 28 per capire se siano stati utilizzati materiali idonei e se i lavori siano stati eseguiti in modo adeguato. Nel registro degli indagati ci sarebbero i vertici della Carena Costruzioni, ma sui nomi vige ancora il massimo riserbo.

Presunte vittime della cattiva esecuzione dei lavori, l’Anas, i Comuni interessati dalla variante, Borgomaro, Aurigo, Lucinasco, Cesio, Pontedassio, Caravonica, Chiusavecchia e Chiusanico, e le tre ditte subappaltatrici la Alex Scavi Srl, la “Spf Srl” di Pozzuoli e la “Geoedile Snc” di Pieve di Teco, a un passo dal fallimento per i mancati pagamenti della Carena Costruzioni, motivo per cui le tre imprese decisero nei mesi scorsi un esposto (ImperiaPost ne aveva scrittoqui e qui) proprio alla Procura della Repubblica di Imperia per denunciare presunte irregolarità e ipotizzando il reato di truffa. Insomma, un’altra grande opera imperiese finisce nel calderone delle polemiche e, ancor più grave, nei corridoi della Procura.

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