Sarà presentato il 31 ottobre prossimo nella Sala convegni del Castello dei Doria a Dolceacqua il progetto “ Il Rossese di Dolceacqua e i suoi Crus”, realizzato dalla Confederazione Italiana Agricoltori della provincia di Imperia, in collaborazione con la Camera di Commercio di Imperia e il patrocinio dei comuni di Dolceacqua, Camporosso, San Biagio della Cima, Soldano e Perinaldo.
La CIA, con il prezioso contributo di alcuni viticoltori, e la collaborazione di esperti del settore, ha realizzato una cartografia nella quale ha censito e delimitato tutte le zone geografiche dove viene coltivato il Rossese di Dolceacqua, che hanno un nome ben definito, e che ora, a norma di legge, potranno essere utilizzate come dizione “Crus” dai produttori che ne hanno diritto, ovvero da coloro che coltivano vigneti in queste zone.
Il termine giusto da usare è “Menzione Geografica Aggiuntiva – acronimo MGA), termine veramente brutto, traduzione in burocratese del termine francese, ed in uso comune nel vino internazionale, conosciuto come “Cru”.
Un lavoro che descrive in maniera esaustiva sotto il punto di vista storico, di superficie catastale e vitata ogni singola menzione geografica aggiuntiva.
Progetto che a tutti gli effetti va a modificare il disciplinare della Doc Rossese di Dolceacqua o Dolceacqua.
Iniziato circa due anni fa dall’ufficio Cia, settore vitivinicolo, con l’ importante supporto del Dott. Alessandro Giacobbe, che ha curato la parte storica, e del produttore Filippo Rondelli rappresentante dell’Ass. Vigne Storiche, che ha seguito il lavoro certosino di censimento e rilievo cartografico di ogni singola MGA.
Di notevole valore il contributo avuto dai viticoltori intervistati per ogni singolo comune.
Un lavoro che servirà a far chiarezza su quelle zone storiche e non del Rossese Doc. Dolceacqua. Infatti oltre ai nomi di zone celebri come Morghe a Dolceacqua, Poggio dei pini a Soldano, Luvaira a San Biagio della Cima e Brunetti a Camporosso, solo per citarne alcune, sono state individuate per ogni singolo Comune MGA storiche meno conosciute ma con un importante legame con il nostro territorio.
Il progetto dovrà avere il consenso degli operatori e successivamente essere presentato al Mipaaf per la sua approvazione. Una volta approvato in maniera definitiva sarà uno strumento importante di valorizzazione del Rossese di Dolceacqua a beneficio sia dei produttori che dei consumatori.