Si è chiusa con una condanna a 2 anni e 2 mesi di reclusione il processo per falso e corruzione nei confronti del dipendente (ex meccanico) della Riviera Trasporti Flavio Montanari, difeso nell’occasione dall’avvocato Giancarlo Giordano che ha già annunciato che presenterà ricorso in appello. A Montanari è contestato un collaudo “facile” nell’officina della Rt in cambio di 85 euro.
Il Pubblico Ministero Lorenzo Fornace aveva chiesto 2 anni e 6 mesi di reclusione, mentre l’avvocato difensore Giordano aveva chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste, spiegando che: “la corruzione è un reato proprio del pubblico ufficiale. Montanari era si addetto alla revisione, ma la firma sull’atto era apposta sempre dal capoufficio, addirittura il giorno seguente nel caso non fosse presente al momento del collaudo. Non credo dunque che possa essergli riconosciuta la qualifica di pubblico ufficiale. Lavorare in un’azienda pubblica non rende qualunque dipendente automaticamente un pubblico ufficiale. Si tratta di una qualifica riconosciuta solo a chi certifica. Chiedo dunque l’assoluzione perché il fatto non sussiste”.
La questione emerse nel corso di un’indagine parallela per sfruttamento della prostituzione condotta dai Carabinieri. Nel mirino tre cittadini di origine rumena. Nel corso delle attività di intercettazione spuntó una telefonata tra uno dei tre rumeni e un italiano in merito a un ‘amico meccanico alla Riviera Trasporti che fa i collaudi…’. Il riferimento era appunto a Montanari. Una rivelazione da cui partirono delle indagini poi sfociate nel processo per falso e corruzione. Nel mirino degli inquirenti finì un collaudo da 65 euro pagato 150 euro. Secondo l’accusa Montanari si intascò 85 euro in nero per un collaudo “facile”. A seguito dell’inchiesta e del rinvio a giudizio, Montanari venne sospeso dal servizio e successivamente reintegrato con mansioni differenti.