Sono due militanti antagonisti i presunti responsabili accusati di minacce e danneggiamento per aver imbrattato i muri della città con scritte offensive e intimidatorie rivolte al sindaco Claudio Scajola. La Procura della Repubblica di Imperia, ha infatti iscritto nel registro degli indagati due giovani di 36 e 28 anni, originari di Imperia ma residenti rispettivamente a Milano e Torino, identificati grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, alle perquisizioni domiciliari e al sequestro dei cellulari.
I fatti risalgono allo scorso dicembre, quando in corso Dante e largo Ghiglia sono comparsi messaggi come “Scajola infame, per te ci sono le lame” e “Scajola infame”.
Le indagini, condotte inizialmente dalla polizia locale e poi dalla Digos, hanno portato gli inquirenti a concentrarsi sugli ambienti dei centri sociali, anche per la presenza del simbolo della falce e martello accanto alle scritte e per i riferimenti a figure simbolo dei movimenti antagonisti. Dalle indagini è emerso che i due sono vicini ai movimenti antagonisti, come dimostrano anche le scritte “Gino libero” e “Dax vive”, attribuite loro.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due avrebbero trascorso una serata a Imperia per poi, nella notte, agire incappucciati e utilizzare bombolette spray per imbrattare i muri con messaggi contro il sindaco Scajola. Le scritte, oltre a essere offensive nei confronti del primo cittadino, inneggiavano ai due militanti antifascisti.
Al momento, l’ipotesi è che si tratti di un’azione isolata e non parte di una strategia più ampia di contestazione verso il panorama politico imperiese. A seguito degli episodi, la Prefettura ha intensificato le misure di sicurezza a protezione del sindaco Scajola.