31 Marzo 2025 09:38

Monesi: ponte sul Rio Bavera, al via il progetto di conservazione e monitoraggio. “Svincolato l’impalcato, in modo che la frana possa continuare a realizzarsi tranquillamente”/Foto e Video

È stato presentato questa mattina, venerdì 28 marzo, nella Sala Consiglio della Provincia di Imperia, il progetto di conservazione e monitoraggio del ponte sul Rio Bavera, al confine tra i comuni di Triora (Imperia) e Briga Alta (Cuneo). All’incontro erano presenti il presidente della Provincia, Claudio Scajola, l’ingegnere Walter Salvatore i sindaci Federica Lanteri (Piaggia), Massimo Di Fazio (Molini di Triora), Paola Carli per Mendatica, in qualità di Consigliere provinciale alla viabilità e i tecnici della provincia.

L’infrastruttura, costruita negli anni Settanta, necessita di un intervento per garantirne la sicurezza dopo i danni causati dalle alluvioni degli ultimi anni. Il progetto, elaborato dalla società Invenio Srl di Pisa, prevede un investimento complessivo di 1 milione e 34 mila euro, finanziato interamente dal governo tramite il decreto “Ponti” del 2021.

I lavori, che inizieranno nell’autunno 2025 e si concluderanno nella primavera del 2026, prevedono il rinforzo delle pile del ponte e un adeguamento strutturale per renderlo più resistente ai movimenti franosi nei prossimi 30 anni.

Inoltre, sarà implementato un sistema di monitoraggio continuo della frana a sud. La base d’asta per gli interventi ancora da eseguire è di circa 500 mila euro.

Durante l’incontro è stato anche ribadito bando da oltre 5 milioni di euro per il rilancio a 360° del comprensorio di Monesi. Il progetto, tra le altre cose, riguarda l’acquisto delle aree, circa 676 ettari più i fabbricati, dai privati che attualmente ne detengono la proprietà e un piano B, un intervento da 200 mila euro per la seggiovia.

Spiega Walter Salvatore, il professionista che ha realizzato il progetto: ”È un ponte particolare perché è soggetto a una frana importante che ha un movimento abbastanza elevato nel tempo, si parla di 1-2 cm l’anno, quindi chiaramente noi abbiamo dovuto realizzare un intervento per far sì che il ponte fosse immunizzato da questo movimento qui. Perché se no veniva danneggiato e quindi progressivamente degradato fino evidentemente prima o poi ad arrivare a una situazione di fuori servizio

Noi abbiamo semplicemente svincolato l’impalcato esistente da quelli che sono i movimenti della frana in modo tale che la frana possa continuare a realizzarsi tranquillamente senza però influenzare l’esercizio del ponte stesso

Questo è un intervento che nelle linee guida viene denominato come di operatività e quindi ha una vita utile di riferimento di 30 anni.

Quindi per 30 anni il ponte dovrebbe rimanere in esercizio regolarmente così come è stato progettato, per i carichi per cui è stato progettato. 

Vengono realizzate dai vincoli diversi rispetto al passato, quindi le pile che oggi sono pendolari diventano incastrate alla base ma sopra il ponte viene svincolato e quindi ci sono dei carrelli, tra virgolette, in modo tale che la pila possa muoversi liberamente senza interessare per il movimento l’impalcato

Il monitoraggio è importante perché siccome la frana non può essere una frana profonda, che difficilmente può essere mitigata in qualche modo, Noi la lasciamo sfogare, però deve essere monitorata perché il monitoraggio deve far sì che le ipotesi con cui l’abbiamo noi progettato rimangano nel tempo, ovviamente, perché tutto può succedere in natura, quindi potrebbe anche cambiare improvvisamente la natura della frana. In questo istante niente ci dice questo, però il monitoraggio è assolutamente importante per far sì che poi l’opera 

rimanga in esercizio e che l’ambiente in cui si è posta non influenzi in maniera determinante di nuovo l’esercizio come è stato nel passato. 

Conclude il Presidente Claudio Scajola:”Non precludiamo il futuro, è stata una stagione interessante quella di Monesianche per lo sci. Si diceva in allora, lo dicevano i genovesi che erano molto numerosi, che era la migliore neve primaverile. Oggi dobbiamo prendere atto della situazione climatica modificata. 

Siccome è un comprensorio splendido come infiorescenze e come percorsi e dove c’è adesso questa grande moda della bicicletta, dell’outdoor noi crediamo che si debba sviluppare in questo senso ma non trascurando le possibilità che con i cambiamenti ci potranno essere. 

La cosa significativa è migliorare la viabilità quindii due ponti che sono adesso con oggi avviati per collegare tra di loro piaggia col comprensorio di Monesi, quindi rifacimento di quella strada che non ha le caratteristiche della sicurezza e quindi rimettere in funzione a pieno regime la seggiovia che possa trasportare le biciclette.

Abbiamo incominciato un percorso di richiesta di finanziamento di fondi europei al Governo centrale per l’acquisizione dell’area nel loro complesso per poter sviluppare finalmente un’area turistica importante che da noi si sposa a quale concetto? Le Alpi del mare. Noi dobbiamo riuscire a sviluppare le potenzialità del mare e quelle del nostro splendido entroterra”

A cura di Alessandro Moschi

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