5 Novembre 2024 11:20

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5 Novembre 2024 11:20

IMPERIA. ECCO LE PROVE CHE HANNO PERMESSO ALLA POLIZIA DI TROVARE IL COLPEVOLE DELL’ATTENTATO INCENDIARIO DI VIA DORIA/VIDEO

In breve: Una bottiglia e un giubbotto hanno tradito il 51enne Leonardo Paludi, arrestato dalla Polizia con l'accusa di aver incendiato sette motorini in via Doria il 21 ottobre scorso

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Nella tarda mattinata di oggi, venerdì 31 ottobre, si è tenuta una conferenza stampa presso la Questura di Imperia per rendere noti i particolari dell’operazione di Polizia che ha portato all’arresto del 51enne Leonardo Paludi con l’accusa di aver incendiato sette motorini in via Doria il 21 ottobre scorso. Ad illustrare le modalità dell’operazione e le prove che hanno portato all’arresto del 51enne, il dirigente della Squadra Mobile Giuseppe Lodeserto e il Questore Pasquale Zazzaro. Nel frattempo, l’arresto di Paludi è stato convalidato e all’uomo, difeso dall’avvocato Luca Ritzu, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Davanti al PM Maria Paola Marrali, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere.

“Gli incendi sono un argomento davvero importante. In questo caso in meno di 10 giorni siamo riusciti a dare soluzione a questo episodio delittuoso che si è consumato martedì 21 scorso in pieno centro, in via Doria.

Verso le 22.45 ha preso fuoco uno scooter e questo incendio ha poi interessato altri motocicli nelle immediate vicinanze, cagionando un vero e proprio incendio di grandi proporzioni che avrebbe potuto provocare danni anche maggiori. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco, con gli uomini della Volante della Questura di Imperia, che hanno inizialmente spento le fiamme e poi dato il via alle indagini da parte della Squadra Mobile.

Attraverso l’attività di tipo tradizionale abbiamo ricostruito l’accaduto grazie alle testimonianze delle persone che abbiamo poi contattato. Difficilmente quando c’è un incendio c’è un testimone dei fatti, noi non abbiamo mai testimonianze dirette. Abbiamo noi sollecitato le testimonianze di alcune persone sulla ricostruzione del movente che poteva aver spinto l’autore del fatto a commettere questo episodio delittuoso. Abbiamo potuto verificare, anche grazie alle telecamere, la cui qualità non è eccellente, e alla testimonianze di persone informate su fatti avvenuti anche nei giorni precedenti, ricostruire chi era l’autore di questi fatti.
Questo soggetto è un classe ’63, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di dimora. Dopo le 21 e fino alle 6 del giorno successivo avrebbe dovuto trovarsi nella propria abitazione. Noi abbiamo potuto invece ricostruire che questa persona alle 22.40 circa è uscita di casa“.

In realtà questa persona era già uscita nelle ore precedenti, quando poteva, e già nell’occasione l’avevamo monitorata. In una delle immagini delle telecamere si intravede nelle mani del soggetto arrestato un sacchetto con una bottiglia. Nel percorrere il tragitto per fare rientro nell’abitazione, si vede sempre questa busta con la bottiglia, ma un movimento oscillatorio diverso, come se fosse alleggerita, e successivamente si intravede il tentativo di occultare la bottiglia nel giubbotto. Proprio il giubbotto è stato un elemento importante. Quando abbiamo cercato il soggetto per arrestarlo, nel corso della perquisizione nell’abitazione abbiamo rinvenuto lo stesso giubbotto. Il soggetto aveva in atto prevenzione sorveglianza speciale. A quell’ora doveva essere a casa. Questo è stato un altro elemento importante, perché ha portato a cadere un alibi importante.

Testimonianze, filmati e analisi ci hanno permesso di intercettarlo. Il movente è riconducibile a motivazioni di carattere strettamente privato, e cioè di dissidi tra questa persona e il datore di lavoro della sua ex fidanzata. Non è un motivo passionale, ma la manifestazione contraria che lavorasse presso quel locale e quel datore di lavoro, che come cameriera facesse sorrisi ai clienti. Motivi che avevano già portato a degli screzi nei giorni precedenti. Il proprietario del locale è lo stesso dello scooter da cui sono partite le fiamme”.

https://www.youtube.com/watch?v=yDpraRlEzwQ

L’INTERVISTA AL DIRIGENTE DELLA SQUADRA MOBILE GIUSEPPE LODESERTO

“Nella giornata di ieri la Squadra Mobile della Questura ha tratto in arresto un soggetto classe 1953, di origini calabresi, residente ormai da anni a Imperia, ritenuto da noi responsabile dell’incendio che si è verificato la sera del 21 ottobre a Oneglia che ha interessato complessivamente 8 ciclomotori che erano parcheggiati all’altezza della piazza del Mercato. Abbiamo ritenuto il soggetto anche responsabile della violazione misura di prevenzione che lui aveva in atto, avvero sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di dimora. Questo soggetto, in virtù di questa misura di prevenzione avrebbe dovuto rispettare delle fasce orarie e invece ben oltre l’orario programmato era al di fuori della sua abitazione per andare ad appiccare l’incendio che ha coinvolto questi motocicli. D’intesa con la Procura della Repubblica, abbiamo proceduto all’arresto di questo soggetto”.

https://www.youtube.com/watch?v=ll-It08qXyA

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