2 Aprile 2025 20:03

Imperia: indagine Mecenate. L’imprenditore Picena a processo per “caporalato” condannato a 2 anni con pena sospesa

È arrivata la sentenza per il processo che ha visto come imputato l’imprenditore Roberto Picena di Arma di Taggia titolare di una rete di cooperative e società riconducibili principalmente al gruppo “Il Faro“. Si è trattato di un’inchiesta complessa condotta dalla Guardia di Finanza e denominata “Mecenate”, che ha avuto rilevanza nazionale vista anche la presenza del colosso della moda Zara costituitasi come parte civile, che ha portato alla luce un presunto sistema di frode fiscale, riciclaggio e sfruttamento del lavoro.

Come erano nate le indagini e cosa era emerso

Le indagini erano partite con l‘accusa di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro, il cosiddetto “caporalato“. Al centro dell’inchiesta un gruppo di 5-6 imputati, tra cui Picena, e successivamente sono stati coinvolti altri 20 responsabili di cooperative e SRL sparse in tutta Italia.

Come abbiamo già raccontato: secondo quanto emerso, Zara affidava annualmente contratti del valore di 20 milioni di euro alle società di Picena per la gestione delle pulizie in 342 negozi in Italia. Questi contratti venivano poi distribuiti tra 27 cooperative e SRL, creando un intricato sistema di subappalti. […]Dalle indagini è emerso che i lavoratori coinvolti avrebbero percepito 23 milioni di euro in meno rispetto al dovuto […] ma anche un successivo risarcimento che ha portato a 3.300 conciliazioni con i sindacati, lasciando oggi i lavoratori fuori dal processo come parti civili.

I risultati

Il collegio giudicante con Presidente Carlo Alberto Indellicati ha deciso per:

  • Roberto Picena: 2 anni di reclusione, pena sospesa subordinata al pagamento di 3,8 milioni di euro di debiti all’INPS.
  • Gli altri imputati accusati di associazione a delinquere: pene sospese a 1 anno e 4 mesi (1 anno e 6 mesi per Biagio Cagnetta e Ait Mohua Mohamed).
  • Per i reati di sfruttamento del lavoro: 6 mesi di pena sospesa.
  • Le società coinvolte hanno chiesto il patteggiamento con sanzioni pecuniarie di 36.120 euro e un’interdizione di 6 mesi dalle attività, ma senza confisca dei profitti.

La somma totale delle sanzioni amministrative e dei risarcimenti per le società e i vari enti si attesta attorno ai 940 mila euro

Tutti gli imputati, inoltre sono stati interdetti dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, con divieto di stipulare contratti di appalto con la pubblica amministrazione ed esclusione, per la durata di due anni, dall’accesso a contributi, sovvenzioni o agevolazioni di tipo pubblico.

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