Capace di intendere e di volere e anche di sostenere un processo penale: è questo l’esito della perizia psichiatrica eseguita sul 35enne migrante nigeriano che aveva accoltellato un 28enne della Guinea a Ventimiglia nel settembre scorso.
La relazione del perito è stata accolta sia dal PM Maria Paola Marrali sia dal difensore Marco Sonzogni e il Collegio presieduto da Carlo Alberto Indellicati, con a latere Marta Maria Bossi ed Eleonora Billeri, ha quindi disposto l’inizio dell’attività istruttoria, rinviando l’udienza.
Cosa era successo?
Era il 25 settembre scorso quando, a Ventimiglia, il 35enne ha accoltellato al petto il 28enne nel corso di una lite legata, secondo quanto emerso dagli atti, a una postazione per dormire nel centro di accoglienza di Ventimiglia.
Durante la colluttazione tra i due il manico del pugnale si era spezzato, lasciando la lama nel petto del 28enne che è stato immediatamente trasportato e ricoverato all’ospedale di Genova dove è stato sottoposto alle cure del caso ricevendo circa 15 giorni di prognosi. Una volta dimesso però si è reso irrintracciabile, situazione che persiste tuttora.