Imperia: porto di Oneglia, lo sfogo del consigliere Bracco dopo la demolizione della gru. “Le ripicche non fermeranno il rinnovamento della città”

Il consigliere di minoranza del Partito Democratico, Ivan Bracco, interviene sul futuro del porto commerciale di Oneglia, esprimendo alcune riflessioni dopo la recente demolizione di una gru storica sulla banchina Oceanica.

Secondo Bracco, questo episodio sarebbe il segnale di una politica di cancellazione della memoria cittadina, legata anche al trasferimento di importanti realtà produttive del passato, come l’oleificio Sasso e il pastificio Agnesi. Di seguito, il suo intervento completo.

“Le ripicche non fermeranno il rinnovamento della città. Qualche mese fa, un pescatore mi ha fermato mentre stavo camminando lungo la banchina di Oneglia e, senza giri di parole, mi diceva: ‘Quello vuole cancellare la nostra storia. È stato trasferito altrove l’oleificio Sasso, il pastificio Agnesi, il porto lo vedi come sta spirando?’.

Sentite quelle parole, proferite da un uomo di circa 70 anni, da me mai conosciuto, mi hanno dato la conferma che i miei pensieri fossero reali e non fantasie o suggestioni. Infatti, ecco che pochi giorni fa un altro pezzo della nostra storia è stato brutalmente e senza motivi apparenti cancellato, come fosse un segnale: Attenti, non si scherza con il fuoco.

Dico questo perché, stranamente, nello stesso periodo, a seguito dell’intensa attività posta in essere per portare il porto commerciale di Oneglia sotto l’autorità portuale ligure, ha smosso quel senso di ripicca di potere assoluto: Abbattere la gru sulla banchina Oceanica.

Capisco perfettamente che il Sindaco pro tempore sia infastidito da azioni politiche che non riesce a controllare e che arrivano grazie al lavoro di tutti: consiglieri comunali, regionali e parlamentari al Ministero a Roma, e che in qualche modo possano trovare sinergie anche da parti politiche diverse, vedi le dichiarazioni del Presidente Bucci sull’argomento.

Aver abbattuto prima la ciminiera, oggi la gru storica, dimostra sempre di più la debolezza politica e umana di un uomo ormai rinchiuso in se stesso, senza alcuna visione, senza alcun collegamento con la città e i suoi cittadini.

Può abbattere la nostra storia, ma non può abbattere le nostre idee e la nostra voglia di far crescere, nella democrazia e nel dialogo, il futuro dei nostri figli e nipoti!

Lascio a voi ogni valutazione.”