Un’acqua che non disseta quella distribuita da Rivieracqua e che, supponiamo, rischia anche di andare di traverso ad alcune persone soprattutto dopo la decisione presa dal Difensore Civico Regionale che ha messo in dubbio la legittimità e le prosecuzione del Commissariamento dell’ATO e disposto la sospensione della messa in mora per il pagamento delle bollette.
Il caso
Negli ultimi mesi, centinaia di cittadini della provincia di Imperia e provincia si sono visti recapitare maxi conguagli da parte di Rivieracqua, con importi in alcuni casi anche di 10.000 euro. A queste bollette, spesso e volentieri, gli utenti hanno reagito con proteste e ricorsi, guidati in particolare dall’avvocato Enrico Panero che da tempo si batte per la tutela degli utenti del servizio idrico.
Lo Studio Legale Panero ha infatti condotto un lavoro articolato presentando istanze sia singole che collettive, accessi agli atti e segnalazioni alle autorità e, alla fine, le azioni dell’avvocato hanno colto nel segno.
La decisione del Difensore Civico Regionale
Il Difensore Civico Regionale si è infatti pronunciato a tutela degli utenti chiedendo ad ARERA di intervenire sull’Ente di Governo d’Ambito del Servizio Idrico Integrato imperiese e sul gestore Rivieracqua Spa affinché sia garantita la sospensione di qualsiasi intervento di messa in mora agli utenti, provvedimento di limitazione o sospensione del servizio idrico fino alla conclusione delle attività di verifica degli atti amministrativi.
Parimenti, entrando nel merito della contestazione mossa sulla illegittimità delle funzioni del Commissario ad Acta con la richiesta del ritiro, con urgenza, dell’atto di nomina commissariale, consentendo il legittimo ritorno dell’Amministrazione Provinciale al governo dell’acqua nell’Imperiese, il Difensore Civico Regionale ha invitato la Regione Liguria a indicare i tempi di riaffidamento alla Provincia delle funzioni dell’Ente d’Ambito chiedendo, anche l’invio delle relazioni inviate dall’ATO a sostegno della corretta osservanza dei compiti assegnati.