Questa mattina, presso il Tribunale di Imperia, si svolta una nuova udienza inerente il processo che vede imputato il Sindaco Claudio Scajola, difeso dall’avvocata Elisabetta Busuito del foro di Roma, con l’accusa di favoreggiamento personale nell’ambito del cosiddetto “caso Maiolino”, legato a presunti abusi edilizi commessi in via Airenti, nella frazione di Caramagna. A sostenere il Sindaco, presente in aula, nell’udienza odierna si sono presentati diversi assessori, consiglieri e anche il figlio del Primo Cittadino.
Le intercettazioni
Il primo testimone della giornata odierna è stato Roberto Alessandrini del nucleo investigativo di Imperia sentito prima dal PM Lorenzo Fornace.
“Tra luglio e agosto 2023 ho ricevuto una delega di acquisizione dei tabulati telefonici di tre utenze, due intestate al signor Maiolino e una alla moglie. Abbiamo conteggiato i contatti tra le utenze in oggetto e l’utenza dell’architetto Roberto Saluzzo – spiega il testimone aggiungendo che i due si sono telefonati l’un l’altro plurime volte – Ci sono state anche delle chiamate con Sergio Lanteri (ex assessore)”.
Il PM fa poi notare che dal primo agosto 2021 e il 19 luglio 2023 i contatti in entrata e in uscita con Spadola Donato e i coniugi Maiolino sono stati 2106, 244 con Sergio Lanteri, 51 con Giuseppe Fossati (all’epoca vice-Sindaco). La parola passa poi alla difesa che pone l’accento che non ci sono stati contatti tra le utenze di Maiolino e quella personale del Sindaco.
La testimonianza dell’ex comandante della Polizia Locale Aldo Bergaminelli
All’epoca dei fatti il dottor Bergaminelli era comandante della Polizia Locale: “Mi ero interfacciato con diversi Sindaci, avevo una normale dialettica con tutti. L’assetto normativo prevede che l’organo politico debba dare direttive da seguire e poi i dirigenti hanno massima autonomia nel perseguirle”.
Il PM inizia l’interrogatorio partendo dal contesto più ampio da cui è partita poi tutta l’indagine attuale. “Verso la fine di giugno mi notificarono un atto per essere sentito in tribunale, chiesi un piccolo rinvio perché ero fuori in quei giorni. La mia audizione durò circa 2 ore e spaziarono sull’attività della ditta di Speranza, su un capannone al Prino e chiesero dei sopralluoghi fatti dalla Polizia Locale. Mi chiesero anche della telefonata intercorsa con l’assessore Gagliano”.
Si arriva poi alle ragioni per cui è stata formalizzata l’attuale querela che vede imputato il Sindaco Claudio Scajola: “Ci sono due file audio, due telefonate risalenti a quel periodo. Mi chiamò l’assessore Gagliano e gli dissi che secondo me era avvenuto un fatto che era da Procura – dichiara Bergaminelli – Era il 15 giugno, qualche giorno prima avevo dato indicazioni di fare un sopralluogo sulla ditta Maiolino. C’era stata una segnalazione, l’anno prima, inerente a due aspetti (edilizio e commerciale) da verificare, ma la pratica non andava avanti. In quel momento non sapevo ci fosse un’ordinanza di demolizione, ma avevo notato che non si facevano sopralluoghi e diedi ordine ai colleghi Paris e Benvenuto di eseguire un sopralluogo. Paris era l’ufficiale responsabile dell’aspetto commerciale ed edilizio, così come Benvenuto. Volevo sbloccare la situazione, di loro mi fidavo ed erano competenti”.
“Il giorno del sopralluogo ero in Questura – spiega l’ex comandante – Prima di iniziare la riunione in cui ero impegnato vidi la chiamata del Sindaco Scajola, risposi, non capivo cosa volesse in prima battuta. Parlava di una attività e poi capii che stavano facendo il sopralluogo da Maiolino che da Borgo San Moro si era trasferito a Caramagna. La telefonata fu registrata”.
Le telefonate del Primo Cittadino all’ex comandante Bergaminelli
Viene chiesto il perché di questa decisione e Bergaminelli spiega che c’erano stati dei precedenti: “Qualche anno prima c’erano state delle pressioni da parte del Sindaco Scajola per togliere una sanzione amministrativa ai danni di un commerciante. Fummo riuniti in sala giunta chiedendocelo, noi ci rifiutammo di toglierla perché era un atto illegittimo. All’epoca il Sindaco chiamò il commerciante davanti a noi dicendo “Sa chi sono io, le pagherò io la sanzione”. Successivamente, periodo Vele D’Epoca, degli agenti avevano sanzionato penalmente, denunciando un cittadino per, mi pare una resistenza a pubblico ufficiale, e ci fu una telefonata chiedendo che non si facesse la denuncia senza motivi specifici. Mi resi conto che ci si voleva portare a fare delle azioni illecite, quindi mi sono informato su come poter registrare le telefonate e me la attivarono sul telefono. Rimase attiva”.
Bergaminelli spiega che successivamente non ci furono altre chiamate e si dimenticò di avere le registrazioni attive sul telefono per le chiamate in arrivo proprio dall’utenza del Sindaco: “Quando iniziai il procedimento pensavo fosse solo la mia parola contro la sua. A metà luglio ci fu un’altra telefonata del Sindaco inerente un fatto di Costa d’Oneglia perché pareva che il Primo Cittadino fosse stato fatto cadere per terra il 19 luglio 2022 durante una festa. L’assessore Gagliano disse agli agenti in zona che due ragazzi avevano fatto cadere il Sindaco. Individuarono una persona che disse che non lo aveva fatto cadere, ma che nella folla gli aveva dato una spallata e fu indicato come incidente accidentale e che era stato strattonato dal Sindaco. Con questa relazione fu fatta informativa alla Procura, il Sindaco lo venne a sapere e circa 15 giorni dopo ricevetti una telefonata burrascosa perché si lamentava di non essere stato informato. Mi disse che io dovevo andarmene. In quel momento mi era apparso un messaggio che la telefonata era stata registrata”.
“Io mi sentivo pressato, iniziavo a preoccuparmi perché sentivo che il Sindaco mi chiedeva di fare delle omissioni rilevanti”.
Le telefonate registrate vengono sentite in aula: “Li mandi fuori dai co***i sti Vigili”. E ancora: “È previsto un ca***o, lei lo chiede a me”
Il giudice chiede quindi di sentire le due telefonate registrate. La prima inerente proprio il caso Maiolino e il sopralluogo dei Vigili dove si sente il Sindaco dichiarare: “C’è una sanatoria in corso. Chi ha mandato i vigili? Li mandi fuori dai co****i sti vigili”.
La seconda telefonata invece riguardava invece il caso Costa d’Oneglia e l’informativa alla Procura e si sente l’ex comandante Bergaminelli dichiarare che quell’atto era dovuto per legge e il Sindaco rispondere: “Chi ve l’ha detto? È previsto un ca**o, lei lo chiede a me. Lei lo chiede a me, non è in grado di fare il Comandante se ne deve andare, se ne vada. Lei non sa il suo lavoro, lei avvisa me. Ora verrà immediatamente in Comune con la relazione”.
Dopo l’audizione il testimone spiega di aver chiesto subito informazioni agli agenti in merito alla sanatoria.
La riunione con il Sindaco dopo la mail con oggetto “Problematica Signor Maiolino”
Il PM chiede poi di produrre l’email inviata il 15 luglio 2022 dalla segreteria del Sindaco a Marco Marvaldi, Aldo Bergaminelli e Ivo Calzia con oggetto “Problematica Signor Maiolino e convocazione riunione lunedì 18 luglio ore 9.30”.
“Andai alla riunione – spiega Bergaminelli – l’ingegnere spiegò l’antefatto dicendo che Maiolino aveva lasciato Borgo San Moro per andare incontro al Comune per la pista ciclabile. Il Sindaco chiese chi era il tecnico privato del Maiolino, fece il nome di un geometra definendolo non molto capace e nel corso della riunione il dirigente dell’urbanistica, Calzia, avrebbe dovuto predisporre gli atti per la sanatoria. Calzia disse di sì, tutti erano preoccupati. Io ero già stato interrogato, anche Calzia mi disse che non era contento perché quella pratica era monitorata dalla Procura.“