Imperia: caso Maiolino, Scajola a processo per favoreggiamento. Il controesame dell’ex comandante Bergaminelli da parte della difesa del Sindaco

Prosegue l’udienza inerente il processo che vede imputato il Sindaco Claudio Scajola, difeso dall’avvocata Elisabetta Busuito del foro di Roma, con l’accusa di favoreggiamento personale nell’ambito del cosiddetto “caso Maiolino“, legato a presunti abusi edilizi commessi in via Airenti, nella frazione di Caramagna.

Dopo l’interrogatorio da parte del Pubblico Ministero Fornace, è ora in corso il controesame di Bergaminelli da parte della difesa di Scajola

Inizia poi il controesame del testimone principale della giornata odierna. L’avvocato del Sindaco Claudio Scajola si concentra poi sul perché erano iniziati i controlli nell’area di Maiolino e l’ingiunzione di demolizione. L’ex comandante Bergaminelli dichiara: “Io non guardavo il singolo atto, io verificavo i registri, era il 15 giugno c’erano alcuni procedimenti che rimanevano in sospeso, fra cui questo e mi sembrava strano che non si procedesse. Per me era una pratica di routine”. 

L’avvocata Busuito chiede se c’erano state delle segnalazioni dei cittadini in merito a quest’area: “Al comando mi dissero che c’erano delle segnalazioni da parte di un Carabiniere che abitava lì vicino e anche l’amministratore Parisi (di un condominio vicino ndr) – dichiara Bergaminelli – Mi sembra che anche i Carabinieri Forestali fossero andati nell’area, non mi pare di aver visionato i documenti redatti da loro. Io andai in loco a luglio del 2022, dopo verificai che c’era già stata una segnalazione ad ottobre del 2021”. 

Il controesame prosegue poi chiedendo all’ex comandante Bergaminelli se, a seguito dell’esposto di Parisi inerente le lamentele dei condomini della zona, ci furono sopralluoghi anche dei Vigili del Fuoco e, soprattutto, come andò il sopralluogo ordinato il 15 giugno: “Mi dissero che c’erano ancora i veicoli, c’era il ponte in azione e l’area in cemento. Visto che il Sindaco mi aveva chiamato dissi loro di verificare se c’era qualche sanatoria. Mi dissero che c’era un fascicolo, ma non c’era nulla dentro”. 

In merito invece alle registrazioni, l’avvocato Busuito fa notare che l’ex Comandante aveva dichiarato che l’app poteva registrare solo le chiamate del Sindaco Claudio Scajola: “Noi abbiamo sentito però anche la registrazione dell’audio anche del suo collega Magaglio”. L’ex comandante dichiara: “Mi meravigliai, anche io forse la chiamata di Magaglio viene registrata perché entrata mentre chiamava il Sindaco”. 

In merito poi alla querela, oggetto del procedimento attuale, il Comandante Bergaminelli dichiara di aver detto a dei colleghi di aver depositato la querela e aver dichiarato “sono un morto che cammina”. 

L’avvocato poi analizza le trascrizioni delle telefonate intercorse tra l’assessore Gagliano e l’ex comandante Bergaminelli in cui, avrebbe detto, “La Procura aspetta solo che io vada a riferirgli queste cose”. L’avvocato chiede quindi perché fosse così certo che la Procura fosse in attesa di informazioni di questo genere. “C’era la vicenda Speranza all’epoca – spiega Bergaminelli – La Procura stava facendo delle indagini sulle tangenti, era come dire, c’è già un controllo o dei procedimenti se si aggiungono altri comportamenti certo non giova alla posizione”. 

Il controesame della difesa si concentra poi nel mettere in luce eventuali discrepanze tra le dichiarazioni rese dal teste e gli elementi documentali acquisiti, sebbene apparentemente non direttamente collegati al capo di imputazione. L’avvocato Busuito punta così a sollevare dubbi sulla coerenza e attendibilità complessiva del racconto di Bergaminelli, cercando di indebolirne la credibilità attraverso l’evidenziazione di contraddizioni e possibili forzature nella narrazione dei fatti.