9 Aprile 2025 21:47

Imperia, Scajola a processo per favoreggiamento. Le dichiarazioni spontanee del Sindaco: “Mi colpì l’intervista a Maiolino, mi sono interessato subito

Nel corso dell’udienza odierna, il primo cittadino nonché imputato, Claudio Scajola ha deciso di intervenire direttamente, ricostruendo alcuni episodi legati alla vicenda e chiarendo la propria posizione su aspetti emersi durante il procedimento, dalle segnalazioni iniziali agli sviluppi istituzionali e giudiziari. Un intervento che ha toccato anche temi personali e amministrativi, con l’obiettivo – secondo le sue parole – di fornire un quadro completo delle sue azioni come sindaco e come cittadino.

Sarò breve – ha esordito il Sindaco Scajola – Ma vanno precisate cose su tre aspetti, perché mi sono interessato del caso Maiolino e soprattutto oggi il chiarimento lo voglio fare su quanto emerso sul documento consegnato dal Procuratore, relativo alla riunione indetta da me per parlare del caso Maiolino.

Tutto prende spunto dall’articolo online di ImperiaPost del 14 luglio 2022, dove c’è una intervista allo storico meccanico Maiolino, che dice: “Ho perso tutto, io e mia moglie presi in giro. Come feci allora rifarei oggi e domani.”

Mi sono interessato subito su cosa fosse successo in questa vicenda. Come è noto ed emerge, tutto nasce da un signore di una famiglia con deboli entrate economiche, che svolgeva il mestiere di meccanico-sfasciacarrozze, ma era abile nel riparare auto vecchie. Questo tizio aveva un contratto con le Ferrovie ed era ubicato in un luogo dove oggi sorge la rotonda nuova della ciclabile.

Il contratto era in vigore fino al 2024, ma il tracciato della ferrovia che passava lì accanto doveva essere ampliato per l’Aurelia Bis, e c’era una scadenza perentoria. Io dovevo garantire che fossero rispettati i tempi.

Il signore fu chiamato dall’ingegner Marvaldi, che gli disse che doveva andarsene, pur avendo un contratto in essere. Su un caso analogo, nella zona sotto il Municipio, dal casello, c’è una persona che sta ancora lì con un contratto scaduto nel 2011. Maiolino, invece, capisce che si deve spostare nel momento peggiore della sua vita, dopo il suicidio del figlio. Io ho guardato se era possibile trovargli una collocazione. Non è mio compito trovare il “dove”: io faccio delle note che non devono essere ritenute degradanti o minatorie, ma sono indirizzi che chi ha responsabilità dà agli uffici.

Questo signore, che non ho mai visto né incontrato, ma di cui ho letto, lo conosco tramite quell’intervista in cui lui dice che nel 2021 gli dicono di andare via. […] Io, come cittadino, uomo e Sindaco, colgo che si fanno questi accessi su una piattaforma. Lei penso saprà quante sono, ahimè, le segnalazioni di abusi. Qui si parla di una piattaforma, non un volume.

Questa segnalazione nasce da un Carabiniere che abita lì vicino. Il terreno vuoto veniva usato per parcheggiare le auto del condominio, e così nasce il caso. Chiedo di fare ciò che era possibile. Mi arriva un consigliere comunale di opposizione, Saluzzo, che entra in ufficio per parlarmi di una questione del Comune. Durante l’incontro, riceve una telefonata, e credo fosse Maiolino a dirgli che c’erano delle persone in massa nell’area.

Io prendo il telefono, chiamo, e devo dire con toni sgarbati, ma che vanno contestualizzati: gli chiedo se si ricorda del caso, e lui non si ricorda niente. E io sbottai, dicendo: “Porti via – in modo volgare – questi vigili.” Ultimo punto: quando chiedo la riunione non faccio pressione per una sanatoria. Io dico: “Risolvete il problema.”
Si può in quell’area? Posso fare una variante? Ho diversi strumenti per risolvere, non per forza in quell’area
“.

Il Sindaco poi interviene su un altro elemento importanti emersi nell’udienza odierna legati alla figura dell’ex comandante Bergaminelli e all’esposto alla Procura dopo lo scontro a Costa D’Oneglia: “Ero a Costa d’Oneglia con mia moglie durante la festa – spiega il Sindaco – Vengo spintonato da due ragazzi alti, uno dei quali dice: “Questo è il Sindaco”, e mi danno una spallata. Mi giro e gli chiedo: “Cosa fa?”. C’è un diverbio, me ne vado.

Incontro i Vigili e gli dico di identificare questa persona. Magaglio mi dice che è stato D.T.. Lo ricevo in Comune, mi racconta i suoi problemi, gli dico di parlarmi apertamente. Mi ha commosso. Ci siamo lasciati con me che gli dicevo che l’avrei aiutato.

Poi vedo che abbiamo denunciato alla Procura quel ragazzo. Nella telefonata dico che sono io a dover fare querela, non si può fare un esposto alla Procura senza avvertire me, che avevo eventualmente subito l’azione violenta“.

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