Il Consigliere Comunale Luciano Zarbano commenta il recente pronunciamento del Difensore Civico Regionale, che apre un nuovo fronte sul tema delle bollette Rivieracqua. Il Difensore ha infatti dichiarato l’illegittimità delle tariffe retroattive maggiorate, chiedendo l’immediata sospensione delle azioni di recupero e una valutazione dei rimborsi per il servizio di depurazione non reso.
Zarbano interviene sul caso Rivieracqua e non solo: “cosa sta accadendo?”.
Il documento va oltre: sollecita un intervento urgente da parte di ARERA nei confronti del Commissario dell’ATO Ovest e del gestore Rivieracqua, affinché vengano sospese le procedure di riscossione fino alla conclusione delle verifiche sulla legittimità degli atti amministrativi. Non solo: lo stesso Difensore Civico Regionale chiede chiarimenti alla Regione in merito al possibile ritorno delle competenze all’Ente d’Ambito ATO Ovest.
Zarbano ricorda che già il 31 maggio 2023 solo tre consiglieri di minoranza su undici avevano sollevato per primi il problema dei possibili conflitti d’interesse derivanti dalla concentrazione di tre incarichi – Presidente della Provincia, Sindaco e Commissario dell’ATO Idrico – in una sola figura. Nessuna risposta era arrivata, nemmeno dopo una formale richiesta via PEC.
Di fronte a questo silenzio istituzionale e prevedendo già iniziative dannose per i cittadini, come l’aumento delle tariffe dell’acqua, gli stessi consiglieri decidevano di agire legalmente per difendere i diritti della cittadinanza. Il Tribunale di Imperia aveva inizialmente dato ragione al Sindaco, ma la Corte d’Appello ha ribaltato la decisione. Ora si attende l’esito del ricorso per Cassazione, fissato per il 10 giugno prossimo.
Ma non finisce qui. Numerose criticità amministrative sollevano forti preoccupazioni tra i cittadini, prefigurando ricadute negative sull’intera comunità. Dalla gestione della cosa pubblica emergono una serie di perplessità che mettono in discussione la visione strategica e la capacità amministrativa dell’attuale governo cittadino. Tra questi: i frequenti “geyser” che si formano per le strade di Imperia e testimoniano lo stato disastroso della rete idrica, ormai ridotta a un vero e proprio colabrodo; la progressiva eliminazione dei parcheggi gratuiti, con ricadute su residenti e attività economiche; il caso Avalon, ancora privo di risposte chiare e definitive; le modifiche unilaterali al progetto EX Sairo, che ne snaturano la funzione originaria; l’accoglimento di numerosi ricorsi contro le sanzioni degli autovelox, che apre interrogativi sulla legittimità degli atti; la spinosa questione del casello della pista ciclabile, simbolo di una gestione approssimativa; le concessioni demaniali rilasciate con criteri poco trasparenti; il fallimento del progetto Biodigestore, che rappresenta un’occasione mancata per il territorio; il traffico urbano crescente, aggravato dall’assenza di un piano di mobilità sostenibile e di interventi concreti per alleggerirlo; le continue e confuse modifiche alla raccolta dei rifiuti, che disorientano cittadini e operatori; la mancata asfaltatura radicale della rete stradale urbana, con interventi limitati a semplici “tappulli”; l’introduzione della navetta autonoma, non esente da dubbi sulla sicurezza, soprattutto in presenza di percorsi promiscui con pedoni e veicoli; ed infine, procedimenti penali, passati, presenti e futuri, legati a comportamenti istituzionali inappropriati del Sindaco, che minano la credibilità dell’intera amministrazione.
“Sta crollando il castello?” si domandano in molti. La maggioranza è così solida come si vuole far credere? Ma soprattutto a causa del mancato dialogo con l’opposizione in Consiglio Comunale, quali saranno gli effetti politici a medio e lungo termine? Tra tre anni la parola passerà ai cittadini: in che condizioni sarà la città? E se le cose dovessero andare male? “Poco importa,” ironizza qualcuno, “ci rimarrà almeno una bella pedalata sulla nostra fantastica ciclabile…finché dura”.
C.S.