120 le candeline spente quest’anno dallo storico ristorante “Salvo Cacciatori”. Altrettante ne avrebbe trovate sulla torta quello che nel corso del ‘900 è stata la vera anima di questo locale, Agostino Salvo, la cui storia è al centro del nuovo libro di Daniele La Corte.
120 anni di storia che intreccia le vicende della famiglia Salvo con i grandi protagonisti della storia, dell’arte e dello spettacolo
“Agostino“, edito da Bietti, prende le mosse dalla nascita della trattoria, poi ristorante, “Cacciatori” nel 1905 per tracciare una storia al tempo stesso familiare, locale ma anche internazionale, che partendo da Borgomaro intreccia le vicende della famiglia Salvo con i grandi protagonisti della storia, dell’arte e dello spettacolo. Non una biografia, ma un romanzo, per rendere ancora più viva una storia che attraversa due guerre mondiali, il dopoguerra e poi il boom e gli anni ’50, ’60, e ’70 del ‘900.
Nel corso dell’incontro tenutosi oggi alle 18,30 alla Biblioteca Civica “Lagorio” il romanzo è stato presentato al pubblico alla presenza dell’attuale titolare del ristorante “Salvo Cacciatori” e nipote di Agostino, Enrico Calvi, dell’autore Daniele La Corte, di Andrea Elena, che ha presentato l’autore e realizzato un breve video introduttivo e dell’artista Stefano Lubatti, che ha svelato la sua nuova opera, un omaggio alla storia del ristorante e di Agostino Salvo.
Enrico Calvi – Titolare Ristorante “Salvo Cacciatori”
Spiega Enrico Calvi: “Sicuramente un’eredità importante, ma non solo sono 120 anni dall’apertura dei Cacciatori, ma sono 120 anni dalla nascita di Agostino Salvo. Abbiamo voluto festeggiare per noi nel miglior modo possibile, ricordando una persona che tutt’oggi, dopo 33 anni dalla sua scomparsa, è attuale ed è ancora ricordato con grande forza. L’abbiamo voluto fare e ci tenevo moltissimo che il ricordo fosse un ricordo di romanzo, piacevole da leggere e discorsivo e che fosse una galoppata lungo la vita di Agostino Salvo e dei ‘Cacciatori’ e ho pensato subito a Daniele La Corte come miglior possibile interprete di questa storia su carta e quindi abbiamo iniziato più di un anno fa raccogliendo tanti aneddoti, tantissimi episodi divertenti e storici importanti di questa città e li abbiamo messi su carta in maniera, spero, piacevole, ma non ho grandi dubbi a pensarlo. In questa storia si intreccia la vita di Agostino Salvo, dei ‘Cacciatori’, della trasformazione della cucina italiana e mediterranea nel corso di quegli anni insieme a tantissimi eventi storici perché in 120 anni abbiamo visto passare due guerre, tanti avvenimenti belli e purtroppo anche brutti“.
Daniele La Corte – Giornalista e scrittore
Commenta Daniele La Corte: “Devo dire che quando Enrico Calvi mi ha proposto di ricordare in qualche maniera i 120 anni della sua attività imprenditoriale, beh sono rimasto un po’ così perplesso, dicendo ‘ma cosa ti posso fare?’ Al che discutendo è emersa l’idea di costruire un romanzo e questo romanzo parte sì da una sorta… non è una biografia. però parte come protagonista con Luigiò Salvo, che era il papà di Agostino e di lì si muove tutta la filosofia di questo lavoro che mette in luce momenti storici particolarmente importanti tra due guerre, la prima e la seconda guerra mondiale, la presenza nel ristorante di tanti personaggi del mondo della politica, uno che andava a chiedere il piatto di pasta e fagioli era Mussolini che per quattro mesi rimase a Oneglia e tanti personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo, da Salvador Dalì, il grande pittore, alla cantante lirica Maria Callas, dall’attore Nino Manfredi, Ugo Tognazzi e Marcello Mastroianni. Insomma, una carrellata di personaggi inseriti in questo romanzo dove, devo ammetterlo, ci sono anche uomini e donne frutto della mia fantasia. Ecco, ma la realtà era quella di mettere in luce la forza di quest’uomo che da una piccola località come Borgomaro, dove erano partiti nei primi del Novecento, per tenerlo ancora in vita oggi, 2025, con il compleanno e le 120 candeline da spegnere. Il libro si muove su questi binari e chiaramente è una sorta di, non di giallo, ma comunque ha molti personaggi locali, anche internazionali, che si muovono all’interno di queste pagine.
Ecco, ma di tutti questi aneddoti e storie che sono raccolte nel libro, vuole condividerne una con noi, con i nostri lettori?
Beh certo, una di quelle che mi ha colpito di più è sicuramente il fatto che con grandi sacrifici Agostino e suo fratello riescono, indebitandosi anche, ad acquistare un albergo che sorgeva poco distante dall’attuale ristorante. Era uno sforzo economico molto rischioso, rischioso al punto che una bomba, nel grande bombardamento della Seconda Guerra Mondiale, su tutta la riviera colpì in pieno il palazzo che cadde. Questo mi colpì perché ebbero la forza di rialzarsi e di andare avanti anche migrando all’interno del libro c’è una considerazione che riguarda l’immigrazione, l’immigrazione verso altri paesi dove chiaramente Agostino Salvo ha maturato la capacità di andare avanti con un’impresa che era iniziata già da suo padre e che oggi porta avanti suo nipote.
A cura di Matteo Cantagallo