I temi della parità di genere e della violenza sulle donne sono stati al centro del convegno “Liber3 di scegliere” tenutosi questa mattina presso la Biblioteca Civica “Lagorio” e organizzato dal Partito Democratico.
Nel corso dell’incontro i partecipanti si sono confrontati su opportunità e limiti della parità di genere in famiglia, sul lavoro e nelle attività di ogni giorno e su come gli stereotipi di genere continuino a influenzare scelte di vita e carriere, riflettendo su come abbattere questi ostacoli e creare una società in cui ogni individuo possa realmente avere libertà di scelta.
Il convegno è stato introdotto dalla capogruppo del PD in Consiglio Comunale Deborah Bellotti, dalla Vicesegretaria cittadina del PD Enrica Chiarini, dal segretario provinciale PD Cristian Quesada e dai saluti istituzionali del sindaco Claudio Scajola e ha visto poi gli interventi del consigliere regionale PD Enrico Ioculano e dalla presidente di “Se non ora quando?” Torino Laura Onofri.
Enrica Chiarini e Deborah Bellotti – Partito Democratico
Spiega Enrica Chiarini: “Noi siamo molto contenti di aver organizzato questo convegno sul tema della parità di genere, fortemente voluto dal circolo e dal partito della città di Imperia. Il circolo ha creato anche dei gruppi di lavoro, uno in particolare ad hoc sul tema della condizione femminile, proprio per approfondire e analizzare la situazione attuale, partendo da un ragionamento e un approfondimento, un’attenta analisi di tutte quelle che sono state le lotte del secolo scorso in tema di parità di diritti, per approfondire però la situazione attuale, quella che ci riguarda da vicino. Chiaramente sappiamo che se da un lato molto è stato fatto in questa materia di parità di genere, dall’altro, ahimè, quotidianamente dobbiamo renderci conto che molto ancora può e deve essere fatto. L’intento quindi dell’incontro di oggi è proprio quello di approfondire anche con Laura Onofri, esperta in materia, e il nostro portavoce in regione, Ioculano, quello di capire quale può essere quindi la strada da continuare ad intraprendere proprio per poter davvero arrivare ad un’effettiva parità di genere e ad una reale e concreta possibilità di autodeterminazione per la donna in tutti gli aspetti della vita, quindi professionale, sociale e familiare“.
Prosegue Deborah Bellotti: “Condivido pienamente, un percorso che è stato portato anche a livello comunque di pratiche amministrative all’interno del Consiglio Comunale. Noi abbiamo proposto e promosso l’adesione al patto dei comuni contro la violenza sulle donne e abbiamo anche promosso e proposto l’adesione, diciamo votate entrambe e passate l’adesione alla rete Re.a.dy che è una rete appunto delle pubbliche amministrazioni contro la discriminazione per l’orientamento sessuale. Come ha detto la collega ovviamente c’è ancora molto da fare uno dei temi principali che verrà anche affrontato quest’oggi e quindi sarà sicuramente un approfondimento interessante è quello della indipendenza economica o meglio la difficoltà di avere un’indipendenza economica che quindi di conseguenza arrivando al titolo del nostro convegno di oggi impedisce una libertà di scelta, come abbiamo visto anche purtroppo in avvenimenti recenti porta a estreme conseguenze, ma anche senza arrivare ad estreme conseguenze purtroppo la mancanza di autonomia, quindi barriere ancora riguardo l’autonomia, riguardo l’indipendenza economica, soprattutto la gestione del tempo, perché la gestione del tempo di una persona è una barriera se quel tempo non può essere dedicato a fare scelte nella propria direzione di vita. Quindi i temi sono tantissimi, questo è un primo approccio ad affrontarne alcuni ma è importante che ci confrontiamo, che ne parliamo e non smettiamo di parlarne e di agire“.
Laura Onofri – Presidente di “Se non ora quando?” Torino
Spiega Laura Onofri: “Siamo qui a discutere in generale dei diritti delle donne e della non raggiunta ancora parità, perché il nostro Paese, come sappiamo, è molto indietro nella graduatoria di tutti i Paesi del mondo sul tema della parità, che comprende tanti ambiti, quindi da un punto di vista lavorativo, familiare, sappiamo quante discriminazioni ancora abbiamo sia appunto dal punto di vista lavorativo perché il nostro paese è come percentuali di occupazione femminile agli ultimi posti fra i paesi europei, abbiamo un welfare che non sostiene le donne e che quindi non permette molto spesso quando si decide di avere un figlio di continuare il lavoro, di continuarlo come invece può fare un uomo perché appunto non siamo sopportate da un welfare. In più abbiamo delle leggi che sono anche queste agli ultimi posti nella graduatoria europea e mi riferisco al congedo parentale obbligatorio per gli uomini. Noi siamo appena a 10 giorni, l’abbiamo ottenuto da non poco tempo, 10 giorni di congedo obbligatorio mentre paesi come la Svezia sono a 480 giorni giorni, quindi questo per far capire quando anche si parla di denatalità, di inverno demografico se non si investe su welfare, se non si investe sull’occupazione femminile noi continueremo ad avere una denatalità perché lo vediamo i paesi in cui invece c’è una buona natalità, cioè una crescente natalità, sono quei paesi in cui le donne sono più occupate. Quindi questo da un punto di vista familiare e lavorativo. Ma come sappiamo ci sono tantissime altre discriminazioni, a partire dalla violenza contro le donne, che in questi giorni con questi due ultimi femminicidi ci ha toccato tantissimo. Ma se non si investe in educazione, in cambiamenti culturali, educazione che deve partire dalle scuole e non con programmi facoltativi extracurriculari che lasciano il tempo che trovano, ma investire in una vera formazione degli insegnanti e delle materie curriculari in tutti gli ordini e gradi di scuola a partire dalle scuole elementari perché si può parlare anche a bambini piccoli di parità, di rispetto, di diritto, di educazione all’affettività. Queste sono le cose che servono, non servono tante parole, servono poco anche le misure securitarie, ci vogliono, sicuramente ci vogliono, ma lo vediamo, non sono quelli il deterrente, perché molto spesso anche questi autori di femminicidio si suicidano, Quindi il fatto che ci sia l’ergastolo o meno non è quello il deterrente. Poi è chiaro che bisogna avere anche queste misure, ma non sono quelle necessarie, fondamentali per dire che la violenza non deve nascere. Quelle sono misure quando la violenza c’è già stata. Noi vorremmo un mondo in cui la violenza contro le donne sparisse“.
Enrico Ioculano – Consigliere Regionale PD
Dice Enrico Ioculano: “Quando mi hanno chiesto di partecipare a questo incontro ho aderito con grande onore perché è un momento anche di riflessione, un’opportunità di riflessione e quello che voglio portare oggi non è un punto di vista maschile ma è il contributo che possiamo portare come uomini in un contesto particolarmente complicato, lo vediamo per la questione dei femminicidi e su quale possiamo contribuire veramente molto per raggiungere una parità di genere e quindi quest’oggi voglio portare il mio contributo, la mia testimonianza, la mia riflessione su quello che è un tema che io credo coinvolga tutta la comunità e per il senso di comunità bisogna maturare, crescere, riflettere assieme su quelle che sono alcune azioni da mettere in pratica. Il contributo degli uomini in questo caso è fondamentale per fare un percorso assieme alle donne in un senso di comunità.
L’educazione all’affettività è un passaggio fondamentale. Quando noi leggiamo che nelle statistiche il 30% degli adolescenti ritiene che la gelosia e il possesso siano sinonimi di manifestazioni di amore, è preoccupante. Se parliamo di ragazzi di 14-15 anni questa percentuale sale al 45%, quindi noi siamo di fronte a persone che confondono la la gelosia con manifestazioni d’amore, una gelosia che invece spesso e volentieri cela violenza e cela un sentimento di possessività assolutamente malsano, quindi ci sarà anche questo in un intervento successivo“.