11 Aprile 2025 12:04

Imperia: processo a Scajola, il consigliere Sardi (AVS) attacca il sindaco. “Sia più saggio e riflessivo o chiuderà parabola politica come l’aveva iniziata”

Lucio Sardi, capogruppo in consiglio comunale di Alleanza Verdi-Sinistra interviene con una nota in merito al processo che vede il sindaco Claudio Scajola imputato con l’accusa di favoreggiamento nell’ambito del cosiddetto “caso Maiolino“.

Il comunicato di Lucio Sardi

All’udienza clou del processo che lo vede imputato di favoreggiamento personale per gli abusi edilizi imputati al sig. Maiolino, il sindaco Scajola ha deciso di portare in visita, ad assistere, praticamente l’intera giunta comunale.
Vedendo quella scena, mi è tornato in mente un racconto familiare di quando mio nonno materno aveva portato mia madre ,ancora bambina, ad assistere all’udienza di un famoso processo. Aveva motivato la scelta sulla base della sua idea che, già da piccoli, si dovesse misurare la realtà che ci circonda, in particolare nei luoghi dove si amministra in nome della legge, al fine di costruire su basi più solide l’articolato principio dell’etica e della giustizia.

Assistere al dibattimento di un processo è infatti una esperienza comunque formativa, per cui,nonostante l’età ormai più matura degli assessori comunali imperiesi, speriamo che l’udienza odierna possa contribuire a formarne la coscienza civile per comprendere più da vicino i meccanismi e il senso dell’azione degli organismi a tutela della legalità del nostro paese.

Per alcuni di loro, in particolare per il vicesindaco, che di mestiere è avvocato, si è trattato di una esperienza meno nuova, ma quanto emerso dall’udienza odierna potrebbe rappresentare per tutti l’occasione di riflettere sui corretti comportamenti da tenere nell’agire in qualità di amministratori pubblici e sul rischio che certe condotte possono far correre.

Altra ipotesi meno nobile, ma che temiamo possa aver invece mosso il sindaco e la giunta ad assistere al dibattimento odierno, è che quella presenza non fosse a scopo didattico ma, piuttosto, motivata dal dare un segnale di difesa a oltranza dell’operato del primo cittadino da parte dei beneficiari delle sue deleghe, se non una, sicuramente vana, forma di pressione psicologica nei confronti di chi oggi testimoniava sui fatti.
A prescindere dalla motivazione di quella presenza, speriamo che l’impatto emotivo provocato dall’ascolto dell’audio (o meglio del Cl-audio), della telefonata in cui Scajola intima all’ex comandante della Polizia Municipale Bergaminelli di mandare “fuori dai coglioni” gli agenti che stavano facendo l’accesso per verificare gli abusi edilizi realizzati da Maiolino e segnalatigli dai Carabinieri Forestali, possa aver perforato la corazza che impedisce ai sostenitori-vassalli del sindaco di ragionare con lucidità sugli errori che l’amministrazione Scajola sta mettendo in fila.

Errori e forzature che riguardano la gestione delle opere pubbliche (con i cinque milioni di extra costo della ciclabile per le riserve), la gestione dei servizi (con un sistema di raccolta differenziata costosissimo e non certo efficiente), le forme di prelievo fiscale o sanzionatorio (con imposte comunali con aliquote massime e con l’ abuso delle sanzioni del codice della strada e dei parcheggi a pagamento per fare cassa), la tutela dei beni pubblici (con la privatizzazione del servizio idrico abbinato all’aumento retroattivo e sproporzionato delle tariffe), lo sviluppo economico della città (con nessuna strategia per invertire la drammatica parabola della chiusura delle imprese cittadine tramite il recupero delle aree dismesse, concesse invece alla speculazione immobiliare “turistica”).
Si tratta di un elenco di criticità che stanno mettendo in difficoltà molti cittadini imperiesi e che derivano in gran parte dal fatto che ogni scelta è presa in ottusa solitudine e con sempre maggiore protervia da un sindaco che ha in testa da sempre la stessa e ormai chiaramente superata, idea di città.

Scajola sembra sempre più vittima di una sindrome da accerchiamento che non gli consente di misurare il fatto che – di fronte ad una maggiore resistenza o critica sulle sue scelte – invece di forzare comportamenti e procedure (come gli viene istintivo e come ha sempre fatto, finendo regolarmente nei pasticci) dovrebbe finalmente imparare a essere più saggio e riflessivo per non correre il rischio di chiudere la sua parabola politica come l’aveva iniziata.

Sarebbe curioso, come nei film “Inside out” o “Follemente”, essere nella condizione di assistere alle reazioni e emozioni passate nella mente degli assessori presenti in udienza, ascoltando il Cl-audio della telefonata con l’ex comandante Bergaminelli (la trascrizione era nota ma decisamente meno efficace), per capire se, alla fine, avesse veramente ragione mio nonno quando riteneva che certe cose è meglio impararle da bambini per non rischiare di non comprenderle più.

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