La ricerca del lavoro, si sa, è un’attività che richiede tempo, energia e ovviamente anche tanta pazienza. Non si tratta solamente di inviare un gran numero di candidature, quanto di costruire un percorso più strutturato per poter incrementare le probabilità di ottenere una determinata posizione in un arco di tempo relativamente breve. Il punto di partenza per potersi attivare nel modo giusto è preparare un curriculum vitae che possa rappresentare un buon compromesso tra leggibilità, e quindi capacità di sintesi, e livello di dettaglio, così da poter porre in risalto le esperienze professionali e le competenze maturate. In caso di difficoltà in questo senso, puoi contare sulla creazione cv online con CVMaker, un team di professionisti del settore che conoscono i segreti per la stesura del documento perfetto con cui conquistare i recruiter.
In realtà, però, gli accorgimenti da seguire per rendere più efficiente la ricerca del lavoro sono diversi e altrettanto importante è saper differenziare le varie strategie in campo: la proattività, in generale, è un requisito indispensabile, mentre il networking rappresenta una delle risorse migliori anche grazie alle nuove opportunità offerte dai social network e dai portali dedicati al lavoro. Allo stesso modo, la ricerca può funzionare meglio quando si conosce in maniera approfondita il settore di riferimento, compresi i periodi di maggiore richiesta. Trovare un lavoro, infatti, richiede anche un certo tempismo e l’obiettivo di questo articolo è riflettere su come i vari momenti dell’anno possono influenzare le possibilità di essere assunti.
I mesi migliori per cominciare la ricerca
Uno dei periodi normalmente migliori in cui cercare lavoro, e quindi avere maggiori probabilità di assunzione, è l’inizio dell’anno. A gennaio e febbraio le aziende spesso ottengono incentivi per le assunzioni e questo si traduce in maggiori opportunità potenziali per i candidati: i team di selezione lavorano più intensamente in questa fase per cercare di coprire eventuali posizioni aperte o appena approvate dall’anno precedente.
Un altro vantaggio pratico da non sottovalutare è la celerità nelle risposte: può capitare, in altri momenti dell’anno, che tra il colloquio (o i colloqui) e le risposte trascorra tanto tempo, alimentando anche un senso di sfiducia e frustrazione. Nei primi mesi dell’anno, invece, le risorse umane mostrano la tendenza a dare feedback in maniera più puntuale: non solo meno concorrenza, dunque, ma anche risposte tempestive.
Non sottovalutare la primavera
La primavera, e in particolare i mesi che vanno da marzo a maggio, rappresentano potenzialmente un altro buon momento per intensificare la ricerca del lavoro. Per i datori di lavoro si tratta di un periodo chiave: in alcuni casi, può capitare che le selezioni di inizio anno non siano state completate, o che magari qualche periodo di prova non abbia dato esito positivo, aprendo (o riaprendo) alcune posizioni. Il vantaggio della primavera è dato dal fatto che i ritmi di lavoro sono tendenzialmente più morbidi e regolari, senza le incombenze di inizio anno o le scadenze delle ultime settimane. I budget tendono a essere più stabili, le previsioni cominciano ad assumere un grado di veridicità maggiore e molte realtà tendono a intensificare anche le attività di reclutamento di nuovo personale. Più nello specifico, settori come quello finanziario o sanitario, ma anche l’IT, mostrano una particolare attività in questa fase.
Verso l’autunno: nuove opportunità
Con l’arrivo dell’autunno, in particolare a settembre e ottobre, si apre una nuova fase molto calda per le assunzioni. Per molti calendari, il mese di settembre somiglia molto a quello di gennaio, quello del nuovo inizio per eccellenza: è il periodo della rivalutazione dei budget, ma anche un momento in cui le varie realtà riescono ad avere un quadro più chiaro delle esigenze e degli obiettivi, con lo sguardo rivolto alla chiusura del 31 dicembre.
Inoltre, nella maggior parte dei casi, a settembre si riparte dopo le vacanze e dopo il “rilassamento” estivo, ragion per cui entrambe le parti coinvolte, ovvero datori di lavoro e candidati, tendono ad avere un grado di motivazione maggiore. L’estate, consapevolmente o meno, è anche il momento delle grandi riflessioni su ciò che si desidera, su quello che si vuole fare, e avanzare una candidatura all’alba di settembre può inconsapevolmente suggerire anche una buona predisposizione.
La competizione non è un problema
Uno dei piccoli potenziali “contro” di questo periodo è rappresentato dall’aumento della concorrenza, ma questo non deve assolutamente rappresentare un disincentivo o un ostacolo alla ricerca, anzi: trattandosi di un momento tendenzialmente pieno e per certi versi impegnativo anche a causa dell’approssimarsi della fine dell’anno e del momento dei bilanci, delle rendicontazioni e delle nuove pianificazioni, i recruiter sono spesso incoraggiati ad accelerare i tempi di selezione e a fornire risposte in tempi più rapidi che in altri momenti dell’anno.
L’estate non è un buon momento
Veniamo, adesso, a quei periodi dell’anno in cui la ricerca di un’occupazione rischia di risultare meno fruttuosa e quindi decisamente più frustrante, partendo dall’estate. Il periodo compreso tra giugno e agosto, infatti, non è solo quello in cui di norma si concentrano le ferie prolungate da parte dei lavoratori, ma anche un momento in cui i ritmi “rallentano” un po’, anche per l’influenza diretta del gran caldo.
In questo contesto e in questo “clima”, anche le procedure per le assunzioni si dilatano: le tempistiche per i colloqui si allungano, le risposte richiedono tempi maggiori e può capitare che i recruiter stessi possano non essere sempre reperibili. Tutto questo, inevitabilmente, rende meno agevole la ricerca del lavoro e può generare anche un po’ di comprensibile frustrazione.
La fine dell’anno
Ma se l’estate non è il periodo migliore per cercare un’occupazione, non va tanto meglio nelle ultime settimane dell’anno, in particolare nei mesi di novembre e dicembre. Con l’approssimarsi delle festività natalizie, infatti, per molte realtà è d’obbligo concentrarsi su alcune attività come la rendicontazione, la chiusura dei bilanci, la pianificazione del nuovo anno e non solo. Quando il focus è su questo tipo di attività, i dipartimenti delle risorse umane si occupano prevalentemente della valutazione del personale già presente e sono poco reattivi rispetto a eventuali nuove candidature.
Anche se alcune posizioni rimangono disponibili, la concorrenza tende a essere piuttosto folta e le decisioni in merito alle assunzioni vengono non di rado rimandate al nuovo anno, al termine del periodo di feste. Con le settimane più brevi e i giorni “rossi” nel mezzo, inoltre, anche le risposte dei recruiter possono impiegare più tempo del normale per arrivare.
Eccezioni alla regola
Naturalmente, con un po’ di fortuna (che non guasta mai) e tanta perseveranza, è possibile trovare un lavoro anche nei momenti che qui abbiamo dipinto come i peggiori. Ogni settore, infatti, ha regole e dinamiche specifiche che possono anche andare in controtendenza rispetto a quello che abbiamo detto: retail, ospitalità e sanità possono far registrare picchi di assunzioni anche nei periodi tradizionalmente più lenti, mentre realtà in rapida crescita o startup che hanno bisogno di assunzioni urgenti potrebbero rappresentare grandi opportunità nel corso dell’intero anno.
Come ottimizzare la ricerca
È buona norma adottare altre strategie per poter efficientare la ricerca, specialmente in periodi meno sfavorevoli. Abbiamo accennato, all’inizio dell’articolo, alle potenzialità del networking: creare collegamenti e reti virtuose e partecipare agli eventi può essere un trampolino di lancio per accedere più facilmente al mondo del lavoro, ma non c’è solo questo. In molti casi, prima di avanzare una candidatura è richiesta una lettera di presentazione: il nostro suggerimento è quello di adattarla alla singola posizione, perché è sempre meglio puntare sulla qualità che sulla quantità, specialmente in fase di ricerca del lavoro, e anche per riuscire a spiccare nei periodi in cui la concorrenza tende a diventare serrata.
Un’altra buona idea è quella di “seguire” le candidature: scrivere email di follow-up dopo un colloquio con cortesia ed educazione può aiutare a non passare inosservati e può suggerire motivazione e interesse. Chiaramente, attenzione alle parole: il rischio di segno opposto è quello di risultare troppo pressanti o di non saper attendere il tempo necessario per le selezioni.
In estrema sintesi
Il tempismo, dunque, gioca un ruolo decisivo nella ricerca del lavoro, ma non è tutto. Un’adeguata preparazione e la proattività, infatti, rimangono elementi essenziali, senza i quali la ricerca diventa lunga e molto faticosa. Conoscere i trend del settore professionale d’interesse e, con essi, anche i vari cicli di assunzione è estremamente utile per ottimizzare la ricerca ed evitare di andare incontro a momenti di totale sfiducia. Rimanere vigili, sia che si avverta la necessità di un cambiamento, sia che si cerchi da inoccupati, è indispensabile tanto durante i mesi migliori quanto in quelli più lenti. In altre parole, il candidato deve sapersi garantire vantaggi competitivi attraverso una serie di piccoli accorgimenti che, però, sommati sono davvero in grado di fare la differenza e di esaltare il profilo anche fra centinaia e centinaia di potenziali concorrenti.