All’inizio del 2013 sono quasi 120mila le persone di cittadinanza straniera residenti in Liguria (119.946), ma si possono stimare in 141mila le persone regolarmente presenti sul territorio.
Il dato emerge dal dossier statistico sull’immigrazione 2013- Diritti e pari opportunità, Rapporto Unar presentato in mattinata nella sede della Regione Liguria. I dati della Liguria sono stati illustrati dalla ricercatrice Debora Erminio. Nonostante la congiuntura economia l’immigrazione continua a presentarsi come una realtà stabile, come dimostrano numerosi indicatori: la quota di minori (22,9%), la presenza di lavoratori e imprenditori nati all’estero, il numero sempre maggiore di soggiornanti di lungo periodo (56,3%).
La crisi ha avuto importanti effetti negativi, ma non ha bloccato i flussi migratori, anche se li ha indubbiamente rallentati rispetto al passato. Semmai ha influito pesantemente sulle condizioni lavorative, sia in termini quantitativi (è salito al 19% il tasso di disoccupazione delle persone straniere) sia qualitativi (sono aumentati gli occupati sotto-inquadrati, la quota di lavoro sommerso, i lavori a carattere temporaneo o a bassa qualificazione).
“Una migrazione, che ha un carattere strutturale e via via è andata differenziandosi (rifugiati e richiedenti asilo, persone che vivono in Italia da diversi decenni, seconde generazioni, ecc.), non può essere considerata come un corpus omogeneo: è bensì una realtà complessa che necessita di politiche nazionali di ampio respiro”, è stato affermato nel corso della presentazione del dossier.