Otto mila euro. Questa la cifra che il Comune di Imperia ha speso per organizzare il corso di formazione in materia di anti corruzione tenutosi nelle giornate di martedì e mercoledì presso il Polo Universitario e presso Palazzo Civico.
Un corso rivolto si ai dipendenti, ma con invito esteso, in forma scritta, a tutti i consiglieri comunali e agli assessori, probabilmente, in realtà, i soggetti che avrebbe dovuto mostrare maggiore interesse. Ebbene, alla lezione di ieri, mercoledì 5 novembre, tenutasi presso la sala consiliare del Comune di Imperia erano presenti centinaia di dipendenti, ma solo un consigliere comunale, Antonio Russo del Movimento 5 Stelle, e nessun assessore.
Solo il Sindaco Carlo Capacci ha presenziato per alcuni minuti, per portare i propri saluti e esprimere il proprio pensiero sul tema corruzione. Su 41 amministratori (32 consiglieri e 9 assessori), solo uno era presente. Una mancanza che ha fatto storcere il naso sia ai dipendenti comunali, alcuni dei quali hanno manifestato il proprio malumore al cronista presente, sia al segretario generale Andrea Matarazzo. Anche il Sindaco, contattato da ImperiaPost, non ha risparmiato una frecciatina alla classe politica locale: “Dispiace, forse è stata sottovalutata l’importanza di questo corso. Credo sia stata un’occasione persa, mi auguro che la prossima volta ci sia maggiore partecipazione”.
“Penso che un corso del genere sia molto più utile per gli amministratori che per i dipendenti – ha dichiarato a ImperiaPost Antonio Russo – I dipendenti devono essere messi a conoscenza, però la cosa più importante in un piano anti-corruzione in un’amministrazione pubblica sono gli amministratori. Vedere l’assenza di tutti gli amministratori, di tutti i partiti, di destra e di sinistra, non è un bel vedere. Mi dispiace di questa assenza. Questo non vuol dire che la mia presenza sia particolarmente pregiata, io sto cercando di capirci qualcosa, mi sto informando, sto seguendo questa lezione”.
“Lezione secondo me, a dir la verità, unilaterale, perché non comunica con l’aula, non si è accertato il livello di comunicazione che poteva garantire la relatrice, che sta esponendo partendo dalle legge 190/2012 – ha proseguito Russo – Secondo me è inutile in questo modo, perché non ci sono gli amministratori e perché indirizzando il corso si soli dipendenti non hai risultato, sprechi le risorse. Si parla di due giornate di corso, di 350 giornate di lavoro perse, più il costo della relatrice, 8 mila euro più le spese, con risultati poco lusinghieri”.
