Imperia – L’ex Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola è arrivato pochi minuti fa in tribunale a Imperia per presenziare alle due udienze dei processi che lo vedono imputato per finanziamento illecito al singolo Parlamentare relativamente alla ristrutturazione della sua casa sulle alture di Imperia e per ricettazione a seguito del ritrovamento del dossier dei Carabinieri che trattava dell’On. Eugenio Minasso.
Scajola è giunto in tribunale con la sua auto, senza scorta, accompagnato dall’avvocato romano Elisabetta Busuito, dello studio Perroni che lo ha difeso nel processo relativo alla casa con vista sul Colosseo, e l’avvocato Marco Mangia. Con Scajola è anche imputato il titolare della A.R.C.O. srl Ernesto Vento.
“Non posso dire nulla, – ha detto ai giornalisti Claudio Scajola –sopporto con rispetto e avrò ragione, è un po’ che non ci si vede, come mi trovate? Sono battagliero come sempre, porto avanti le mie ragioni”. Crede ancora nella giustizia? “Io sono un uomo delle istituzioni, non posso non crederci, tutti possono sbagliare, l’importante è rimediare”.
FINANZIAMENTO ILLECITO
Secondo la perizia eseguita per la Procura da un tecnico genovese il costo dei lavori di ristrutturazione della villa dell’On. Scajola eseguiti dalla società Ar.Co. srl, sarebbe superiore di circa 2 milioni di euro rispetto a quanto realmente dichiarato nella documentazione contabile dalle parti in causa (circa 1 milione e 500 mila euro, ndr). Il finanziamento illecito è lo stesso reato per cui Scajola è stato processato, e successivamente assolto, per la compravendita della casa al Colosseo a Roma.
RICETTAZIONE
La Polizia Postale, nell’ambito di una perquisizione relativa all’inchiesta sui lavori di ristrutturazione di Villa Ninina, trovò nell’ufficio di Claudio Scajola in Viale Matteotti un’informativa dei Carabinieri, datata 1998, nella quale un uomo fermato per possesso di cocaina faceva i nomi di presunti consumatori imperiesi. Tra di loro figurava anche Eugenio Minasso, ex deputato di Alleanza di Nazionale.