Torino- “Assolve tutti gli imputati perché il fatto non sussiste”. È questo il verdetto, probabilmente inaspettato, emesso dal Tribunale di Torino pochi minuti fa. Tutti gli imputati accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato nell’ambito della costruzione del porto turistico di Imperia sono stati assolti dalle accuse mosse prima dal P.M. Maria Antonia Di Lazzaro e poi dal P.M. torinese Giancarlo Avenati Bassi.
“Abbiamo incontrato dei veri giudici, – ha dichiarato Caltagirone a ImperiaPost – non ho parole, sono così contento che in Italia ci siano dei giudici del genere. Sono felice per questo.”
Sarà difficile dimenticare il carcere? “Il carcere è una cosa minore, la cosa peggiore è che mi hanno impedito la difesa, quando ero in carcere hanno continuato a perseguitarmi. La Di Lazzaro, parlo di un procuratore non parlo di tutta Imperia. Parlo di un Procuratore che mi si è accanito contro di me e mi ha impedito la difesa io non chiederò nessun risarcimento, però una persona come la Di Lazzaro che si è accanita contro degli imputati innocenti qualche riflessione dovrebbe farla”.
Oltre al patron di Aquamarcia e Acquamare Francesco Bellavista Caltagirone erano a processo anche: Gianfranco Carli (patron della Fratelli Carli ed ex presidente della Porto di Imperia Spa), Delia Merlonghi (ex amministratore delegato di Acquamare Srl) Carlo Conti (ex direttore generale della Porto di Imperia Spa),Paolo Calzia (ex presidente della Porto di Imperia Spa ed ex Segretario Comunale ad Imperia), Andrea Gotti Lega (ex membro del cda di Acqua Marcia e Porto di Imperia Spa), Domenico Gandolfo (ex presidente Porto di Imperia Spa) e Stefano Degl’Innocenti.
L’architetto Emilio Morasso, invece, era accusato di falso mentre Ilvo Calzia (ex dirigente del settore urbanistica del Comune di Imperia) di abuso d’ufficio. Infine l’avv. Umberto Giardini (ex legale del Comune di Imperia) è accusato di infedele patrocinio (assolto da qualche settimana).
Le uniche condanne sono arrivate per l’ex A.D. di Acquamarcia Andrea Gotti Lega (8 mesi di reclusione, per non aver rispettato l’interdizione dai pubblici uffici) e l’ex segretario del Comune di Imperia Paolo Calzia è stato condannato a pagare una multa da 300 euro per il cumulo di terra.