IMPERIA. Dichiarazione di Carla Nattero sulla sentenza di assoluzione a Caltagirone e suoi collaboratori, pubblici e privati, sul porto turistico di Imperia:
“Siccome le sentenze si devono rispettare ma si possono commentare, non posso non esprimere il mio stupore sulla sentenza di assoluzione pronunciata dai giudici del tribunale di Torino.
Al momento della deposizione delle motivazioni si valuteranno le considerazioni giuridiche generali (e quelle sulle posizioni dei singoli) che hanno portato al verdetto di assoluzione.
I fatti però rimangono e continuano a necessitare di spiegazioni. Il porto è in gran parte incompiuto, i lavori previsti a favore della comunità imperiese non ci sono e la parte costruita presenta enormi problemi.
Le perizie dicono, non essendoci nessuna certificazione sullo stato di avanzamento dei lavori, che il costo dell’edificazione esistente è di gran lunga inferiore all’importo dichiarato. Dove è andata a finire la differenza? E parliamo di centinaia di milioni. Chi se ne è appropriato? Non è questa una vera e propria truffa ai danni della città e dei proprietari dei posti barca?
Queste domande rimangono vive e attuali. La sentenza di assoluzione non le cancella. A questi interrogativi-ciascuno per la propria parte- giustizia e politica devono ancora dare risposta.
Spero per la mia città che questa assoluzione non significhi cancellare lo scandalo. Se Imperia vuole avere un futuro deve voltare nettamente pagina nei confronti del ceto politico e imprenditoriale responsabile di questo fallimento. Pensare, per esempio a un rientro di Caltagirone nella costruzione del porto sarebbe un atto masochistico assolutamente inaccettabile”
CS
