“I lavori si fermarono perché Acquamare Srl non li porto avanti intenzionalmente, naturalmente dopo aver incassato mutui bancari e proventi dalle vendite. Il fatto che il Tribunale abbia emesso una sentenza che dice che la truffa ai danni dello Stato non sussiste non cambia la storia“.
Durissima presa di posizione del Sindaco di Imperia Carlo Capacci a poche ore dalla sentenza di assoluzione di tutti gli imputati nell’ambito del processo per truffa aggravata ai danni dello Stato relativo al porto turistico di Imperia.
Il Sindaco ha affidato la sua riflessione al proprio profilo facebook.
“Ricordo che i lavori di costruzione del Porto furono affidati alla Acquamare SRL da parte della Porto di Imperia SpA mediante un contratto di permuta. Avendo la Porto di Imperia SpA sempre avuto titolo (concessione demaniale, autorizzazioni urbanistiche, etc. etc.) per costruire il Porto vorrei capire come mai i lavori non furono terminati e le opere di urbanizzazione costruite. Questo è il danno alla città. L’ inchiesta che ha portato al processo di Torino non mi pare abbia mai posto sotto sequestro il cantiere quindi ripeto i lavori potevano continuare. Come mai si sono fermati? Troppo comodo mettere ora in relazione il Processo di Torino con il fermo dei lavori. Cerchiamo di essere almeno realisti ed oggettivi”.
In mattina, in un’intervista a ImperiaPost, il Sindaco aveva già espresso lo stesso concetto: “Mi fa piacere che il signor Caltagirone si sia ravveduto e voglia terminare i lavori del porto turistico, peccato che io non capisca come mai abbia avuto l’occasione di terminarli in passato e si svegli solo oggi. Bisogna stare bene attenti a non confondere le cose, perché il processo di Torino era una processo dove c’erano delle persone imputate di truffa ai danni dello Stato, poi abbiamo la Porto di Imperia Spa che è in fallimento che è una cosa diversa. Le due cose non si intersecano, non si incrociano, sono due cose distinte. L’intenzione del Comune, lo ribadisco, è di portare il porto sotto il controllo pubblico. Se non sarà possibile noi come amministrazione comunale questa volta vigileremo per evitare che possa succedere quello che è successo negli ultimi 4 o 5 anni. Vorrei ricordare che l’Acquamare Srl, general contractor, che aveva l’onere di fare i lavori del porto non li ha fatti pur avendo in mano tutti i titoli, concessione demaniale e permessi di costruire, per farli. Non succederà più una casa del genere“.
“Il reintegro di Ilvo Calzia? La sospensione non fu fatta sotto la mia amministrazione, ma era comunque una prerogativa della normativa e dunque andava fatta. Ora l’architetto Calzia è stato assolto, evidentemente sarà reintegrato. Se ne occuperà il segretario generale. Una volta che sarà reintegrato vedremo di assegnarli un incarico di dirigenza all’interno della macrostruttura del Comune“.
LA VIDEOINTERVISTA RILASCIATA A IMPERIAPOST