23 Novembre 2024 18:08

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23 Novembre 2024 18:08

PERIZIA SHOCK. ALCUNE AREE DEL PORTO TURISTICO CONTAMINATE DA PIOMBO E IDROCARBURI PESANTI – Sospetti sulla Sairo, la Porto di Imperia Spa pronta alla bonifica

Hall del mare
I sedimi del porto turistico di Imperia sarebbero contaminati da piombo e idrocarburi pesanti. È questa la clamorosa rivelazione del geometra Arturo Cipriani,il quale su mandato dell’amministratore unico Giuseppe Argirò, ha effettuato un piano di monitoraggio delle matrici delle acque e dei fanghi di fondale nell’area in concessione alla Porto di Imperia S.p.A.

Cipriani ha relazionato sul suo operato lo scorso 26 settembre 2013 in occasione della conferenza dei servizi convocata proprio a seguito dei risultati del piano di monitoraggio. Nello specifico, le aree contaminate, che saranno oggetto del piano di caratterizzazione, (bonifica) sono la zona est dell’area in concessione (zona ex capannone), dov’è stato riscontrato il superamento dei parametri di piombo, e la zona “hall del mare”, dove in diversi punti è stato registrato il superamento dei parametri di idrocarburi pesanti e IPA (idrocarburi policiclici pesanti). Tra gli IPA più comuni c’è anche il “naftalene”, sospetto cancerogeno.

Per tanto la Porto di Imperia Spa ha inviato comunicazione di inquinamento a tutti gli enti competenti, presentando in conferenza dei servizi il piano di caratterizzazione (bonifica).
La procedura di bonifica è stata affida ad Arturo Cipriani, a Giorgio Ligorini e a Letizia Giordano. Ligorini durante la conferenza dei servizi avrebbe spiegato che le indagini preliminari hanno riguardato solo il suolo superficiale fino alla profondità di circa un metro. Ligorini avrebbe inoltre specificato che i superi del piombo sarebbero imputabili a conferimenti di terra realizzati nel tempo con materiale non conforme agli attuali parametri di Legge. Per gli idrocarburi i superi riscontrati sarebbero imputabili all’attività di cantiere per la costruzione del nuovo porto. Nel piano di perforazione sono previste perforazioni sino a 10 metri di profondità. Ligorini, infine, avrebbe dichiarato che tra le attività pregresse che potrebbero aver causato l’inquinamento ci sarebbero anche la “Sairo” e per questo saranno disposti monitoraggi anche in quella zona.
L’operazione di bonifica peserà non poco sul bilancio della Porto di Imperia S.p.A., si parla di centinaia di migliaia euro.

Mattia Mangraviti – Gabriele Piccardo

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Palazzine porto di imperia
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