24 Novembre 2024 02:48

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24 Novembre 2024 02:48

IMPERIA. ACCAMPATI PER 24 ORE SOTTO LA PIOGGIA PER ISCRIVERSI AL CORSO DI FORMAZIONE OSS. L’ODISSEA PER UN POSTO DI LAVORO/ FOTO E VIDEO

In breve: Il corso è aperto a 200 persone e, di queste, i primi 50 iscritti potranno iniziare subito la formazione e quindi sperare, dopo un anno di lezioni con tanto di tirocinio che a quanto dichiarato dai presenti non sarà retribuito, di trovare un posto di lavoro all'interno di una casa di riposo o di strutture convenzionate.

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Imperia. Sono le dieci e mezza di sera, piove e fa freddo. E’ la serata ideale per stare a casa insieme alla propria famiglia e cenare tutti insieme con la certezza che l’indomani ci si alzerà e si andrà a lavorare. Invece per Sonia non è così. Lei e altre 50 persone provenienti da tutta la provincia, Sanremo, Ventimiglia, Bordighera… hanno passato la notte tra mercoledì e giovedì 13 novembre sotto la pioggia, in mezzo alla strada e hanno “dormito” fuori dal Centro di Formazione Pastore dove, questa mattina, ci sono le iscrizioni per poter accedere ad un corso a pagamento (2500 euro) per avere la qualifica di OSS.

La quota di partecipazione al Corso per OSS – Operatore Socio Sanitario come si legge nella documentazione del centro Pastore, è di € 2.500,00, suddivisi tra: quota di iscrizione € 1.500,00 ; € 500,00 da versare entro il 28 febbraio 2015; € 500,00 da versare entro 31 maggio 2015. Il tutto si rivolge a 200 disoccupati, inoccupati e inattivi, immigrati, lavoratori con contratti atipici, a tempo parziale, stagionali e potranno accedervi tutti coloro che, dopo aver pagato la prima rata della quota di iscrizione, consegneranno a mano il modulo di iscrizione e: “Le iscrizioni vengono accettate in ordine cronologico”

Ecco perchè Sonia, arrivata con il camper per poter trascorrere meglio la notte e dare a chi era con lei un piccolo sostegno, e altre cinquanta persone hanno passato tutta la notte all’addiaccio, senza alcun posto dove potersi riparare dalla pioggia incessante se non le scale di un palazzo e qualche ombrello. Coperte, piccole sedie da viaggio, dei panini e thermos di caffè. Sembra tutto il necessario per attendere magari l’inizio di un concerto, invece quella di ieri sera era l’attesa per la speranza di avere un lavoro.  Alcuni residenti della zona hanno portato qualche coperta e qualche genere di conforto cercando di rendere questa notte di attesa un po’ meno dura. Assieme a loro uno stuolo di amici, fidanzati e parenti hanno trascorso la notte con i propri cari condividendo queste ore difficili.

Il corso è aperto infatti a 200 persone e, di queste, i primi 50 iscritti potranno iniziare subito la formazione e quindi sperare, dopo un anno di lezioni con tanto di tirocinio che a quanto dichiarato dai presenti non sarà retribuito, di trovare un posto di lavoro all’interno di una casa di riposo o di strutture convenzionate. Tutti i rimanenti 150 inizieranno i corsi a scaglioni, quando verranno nuovamente organizzati.

Una ragazza di Sanremo pur di essere certa di essere  la prima sulla lista è arrivata alle otto di mattina del giorno precedente alle iscrizioni e, su un foglietto di carta, ha segnato tutti i nomi in ordine cronologico. Chiunque arrivava veniva indirizzato a lei che segnava nome, cognome e ordine di arrivo mettendo così ordine tra tutti ed evitando possibili problemi. Piano piano sono arrivati tutti e hanno resistito, nonostante la pioggia e l’allerta, davanti alla porta dell’istituto.

Questa mattina alle otto quando il centro Pastore ha aperto si è trovato così davanti a circa 160 persone con gli occhi gonfi dal sonno, avvolti nelle coperte che hanno consegnato ai dirigenti l’ordine di arrivo stilato dai presenti. Una donna dalla finestra del palazzo si è sporta e li ha guardati tutti incitandoli a pugni chiusi. Del resto, tutte queste persone sono degli eroi sofoclei, moderni e tragici allo stesso tempo e che, con il loro gesto, hanno raccontato involontariamente uno spaccato di Italia e del nostro tempo.

Del resto l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.

Selena Marvaldi, Mattia Mangraviti e Gabriele Piccardo

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