L’attore imperiese Simone Gandolfo è un personaggio poliedrico nel mondo della cinematografia italiana e così nel 2013 ha debuttato nella sale cinematografiche con il suo primo film da regista “Evil Things – Cose Cattive”. prodotto e distribuito dalla Inside Productions di Luca Argentero e Myriam Catania.
La pellicola ha avuto un grande successo ed è stata presentata, tra le altre cose, anche al Noir Film Festival a Courmayer. Oggi questo film diventa una web serie in nove puntate da circa 10 minuti ognuna visibile sul sito Megatube (clicca qui per vedere la prima puntata) che si alterneranno, settimana dopo settimana. Piccole pillole horror online che raccontano proprio quel lato oscuro del mondo del “www”: “Il mio film parla del web e quindi è giusto che venga distribuito anche tramite questo canale – spiega Simone Gandolfo a Imperiapost – Quando l’ho realizzato mi sono chiesto cosa potesse succedere quando qualcuno decide di sfogare una propria psicopatologia spacciandosi per qualcun’altro tramite internet. La rete dà un’illusione di protezione, ma non è così”.TRAMA“12 novembre 2011. Ore 17. Casa perduta, località Pianche. Una volta imboccato il sentiero sterrato, dopo il quinto tornante sulla destra, prendi la deviazione. Questa pagina si cancellerà automaticamente…”. Un messaggio, un blog, quattro ragazzi entrati a far parte di un gioco perverso. Un carnefice, il Master del blog, quattro vittime – nessuna veramente innocente – e un processo in diretta streaming su internet, in cui gli utenti voteranno per la vita o la morte dei protagonisti.
Un gioco spietato al gatto col topo che inizia con il blog “Cose Cattive” che lancia un concorso: coloro che posteranno le cose più cattive, a insindacabile giudizio degli utenti e del misterioso Master, vinceranno un altrettanto misterioso premio. Ma tant’è, l’importante è vincere, a qualunque costo, facendo la cosa più cattiva, non importa quale nè contro chi.
Quattro ragazzi, i vincitori: Nina, Cristian, Giulia e Marco, ricevono una mail con una data e un luogo dove trovarsi per ritirare il “premio”. La meta è un piccolo paese tra le montagne, un limbo di freaks e disadattati, dove qualcuno, non visto, li spia da molto vicino.
Quattro protagonisti della generazione virale e della solitudine tecnologica, che trovano il loro senso immediato nella violenza gratuita, in una vita che sia un’arancia meccanica spinta oltre i limiti del lecito e dell’intimo, sotto i riflettori sempre accesi del web.
Chi si salverà dal “premio” del Master, se qualcuno realmente si salverà?
Il gioco e il processo virtuale hanno inizio, e i ragazzi saranno puniti in diretta web per le cose cattive che hanno commesso, con espiazioni proporzionali alla propria spietatezza. Ma chi muove le fila di tutto, il Master, ha già scelto Nina, l’unica che le cose cattive le fa a se stessa, non agli altri. L’unica che, forse, riuscirà a sopravvivere”.