5 Novembre 2024 09:16

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5 Novembre 2024 09:16

IMPERIA. LE CARTE DELL’INCHIESTA PER FRODE E TRUFFA SUL RADDOPPIO FERROVIARIO FINISCONO “IN CHIARO” SUL SITO DEL COMUNE/I DETTAGLI

In breve: Le carte di un'inchiesta "in chiaro" sul sito del Comune. È successo a Imperia e l'inchiesta è quella relativa ai lavori del raddoppio ferroviario Andora-San Lorenzo al Mare. Truffa aggravata e frode in pubbliche forniture. Queste le accuse che hanno portato...

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Le carte di un’inchiesta “in chiaro” sul sito del Comune. È successo a Imperia e l’inchiesta è quella relativa ai lavori del raddoppio ferroviario Andora-San Lorenzo al Mare. Truffa aggravata e frode in pubbliche forniture. Queste le accuse che hanno portato al rinvio a giudizio di sette persone nell’ambito dell’inchiesta sui lavori del raddoppio ferroviario Andora-San Lorenzo al Mare condotta dalla Guardia di Finanza di Albenga. A processo sono finiti Ignacio Botella Rodriguez, Renato Cossi, Francesco Esposito, Manuel Augusto Dias Texeira, Marco Missipipi, Juan Roche Garcia Santander e Guillermo Carlos Roldan Moya, oltre a due aziende impegnate nei lavori, la Ferrovial Agroman e la Cossi Costruzioni di Sondrio.

I dettagli dell’inchiesta sono finiti “in chiaro”, consultabili da chiunque, sull’albo pretorio del Comune di Imperia. Il motivo? Uno degli indagati,  Manuel Augusto Dias Texeira, risulta infatti residente a Imperia, in via Santa Lucia. Gli uomini della Guardia di Finanza di Imperia lo hanno cercato per consegnargli un provvedimento di sequestro preventivo nell’ambito dell’inchiesta condotta dalle Fiamme Gialle di Albenga. Non trovandolo (gli occupanti dell’appartamento hanno dichiarato di non conoscere e il soggetto in questione) ne a Imperia, ne tantomeno presso la Cooperativa per cui risulta impiegato, con sede a Ravenna (contattati hanno spiegato che Dias Texeira si trova attualmente in un cantiere in Zambia), i militari, come previsto dalla legge, hanno notificato gli atti in questione presso il Comune di residenza, Imperia.

Consultando gli atti, si evince che l’inchiesta contesta una truffa pari a circa 4 milioni e mezzo di euro. Due le contestazioni principali.

– aver omesso di “collocare, nelle gallerie eseguite con scavo tradizionale (Bardellini in parte e Poggi) i cosiddetti chiodi Swellex della lunghezza di metri otto, ovvero collocando chiodi totalmente difformi rispetto alle previsioni progettuali (e precisamente installando chiodi totalmente privi delle funzioni di ancoraggio del rivestimento della galleria e di consolidamento del terreno, e segnatamente chiodi della lunghezza di 20/40 cm in luogo dei chiodi della lunghezza di metri 8 previsti in sede progettuale)”.

– aver installato nelle gallerie Caghei, Gorleri, Colle Cervo, S.Simone, Bardellini, anelli, ciascuno dei quali composi da sette conci, difformi rispetto alle previsioni progettuali (e precisamente anelli costituiti da conci aventi una quantità di acciaio inferiore a quello previsto dal capitolato e più specificatamente 187 anelli difformi nella galleria Gorleri, 83 nella galleria Caighei, 175 nella galleria Colle Cervo, 72 nella galleria Bardellini, per un totale di 517 anelli) e altresì presentando alla società committente (Italfer, quale delegata di Rfi Spa) con cadenza mensile, i Sal (stati avanzamento lavori, ndr) attestanti l’avvenuta esecuzione delle opere oggetto del contratto di appalto, inducendo così in errore Italfer sulla regolare esecuzione delle opere e procurandosi l’ingiusto profitto delle somme erogate da RFI tramite la delegata Italfer Spa a titolo di corrispettivo, per un importo complessivo pari a euro 4.577.893,52 […] con conseguente danno patrimoniale di rilevante gravità per Rfi Spa da quantificarsi complessivamente in 6 milioni di euro in relazione alla difformità dei conci e 3.892.245, 52 euro in relazione ai cosiddetti chiodi”.

Nella documentazione si legge anche che “i conci difformi risultavano prodotto prevalentemente nel periodo notturno, quando non vi erano controlli della direzione lavori”.

CLICCA QUI PER LEGGERE LE CARTE DELL’INCHIESTA

 

 

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